LA MOSTRA DI CERAMICA ARTISTICA A FORMIA: LE MEMORIE ANTROPOLOGICHE DI FUSCIELLO

Dopo la mostra di stampe d’epoca di Renato Marchese dedicata al “Cammino della Via Appia nelle visioni del Grand Tour”, il Punto IAT (Ufficio di “Informazione e Accoglienza Turistica”) di Formia, ubicato al piano terra del  palazzo comunale, ospita dal 14 al 28 maggio, dalle 10.00 alle 13.00 e il pomeriggio dalle ore 16.00 alle ore 19.00, la mostra di ceramica artistica “Formia nelle Memorie Antropologiche” di Raffaella Fusciello. All’inaugurazione, che si terrà domenica 14 alle ore 11.00, interverrà il sindaco Gianluca Taddeo e la presentazione sarà curata dall’artista Palma Aceto.   

“Nelle visioni viscerali di Raffaella Fusciello, abile ceramista, la ricerca artistica segue i significati e le forme del territorio e osserva gli strumenti che l’uomo crea per narrare la relazione con i luoghi che attraversa. L’Artista esplora il modo in cui le persone possono creare una connessione con il paesaggio che le circonda e come questa connessione ispiri il flusso della storia e conseguentemente dell’Arte – scrive nella prefazione l’artista Palma Aceto – La bellezza ha una grande capacità di memorizzare il flusso della storia, è un’energia che sopravvive grazie alla sua capacità di assorbire memoria e archiviarla.

La natura è la musa per eccellenza ed è nella combinazione di colori e simboli tratti da essa che prendono forma molte delle opere dell’Artista che non manca di citare i luoghi Simbolo della città ma anche particelle essenziali della creazione e l’atmosfera o il ricordo degli odori e delle luci di un paesaggio anche umano, forse non del tutto perduto se si riesce ancora a sentirlo e ad esprimerlo come stimolo visivo. Opere come: “Simili, No Uguali” o “Strappi e Rammendi nelle Periferie”, crescono attraverso le forme essenziali modificate, rappresentano un esempio di ceramica contemporanea che sa convivere con il legame della tradizione, grazie anche alla capacità dell’artista di riproporre le tipologie della ceramica di tradizione al linguaggio contemporaneo libero dagli stili classici”.

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