“Denaro pubblico e faziosità”, la candidata sindaco di “CambiAprilia”, Carmen Porcelli, ricorda l’occasione perduta per il Toscanini
“Nel 2017 proposi in consiglio comunale di istituire un capitolo di bilancio utilizzando i soldi derivanti dalla trasformazione del diritto di superficie in diritto di proprietà, per realizzare opere pubbliche nel quartiere sorto con la legge 167.
Dal 2013 al 2017 (anno in cui presentai la proposta) il comune di Aprilia aveva incassato 447.473 euro, una bella somma che se fosse stata utilizzata per il quartiere oggi, sicuramente, ci sarebbero stati maggiori servizi! Soprattutto perché, quali dovevano essere le opere da realizzare, lo avrebbero deciso di cittadini di Toscanini. Non ho mai compreso le ragioni per cui il consiglio comunale bocciò quella proposta: ricordo di aver trovato almeno altri 3 comuni della provincia di Latina – giusto per non andar lontano – dove era stata fatta una iniziativa analoga.”
Ieri sera, 5 maggio, la candidata Carmen Porcelli ha ricordato questa proposta nel corso del dibattito tra i candidati sindaco, organizzato dal Comitato di Quartiere Toscanini, moderato dal giornalista Luca Artipoli.
“Penso che la partecipazione e l’ascolto siano essenziali, tra cittadini ed istituzione, tra associazioni e associazioni e, permettetemi, anche tra maggioranza ed opposizione. Un’opera in più, un servizio in più non è solo una stella sul petto di qualcuno, ma lo svolgimento di un dovere a beneficio della propria comunità. Si può collaborare anche da posizioni diverse, nel rispetto delle contrapposizioni e senza, per questo, rinunciare al diritto di critica.”
“Sono stati toccati vari temi, a noi fortemente a cuore, come l’Ambiente, il Sociale, la Partecipazione, la Salute, la Sanità Pubblica e l’Urbanistica.
Vogliamo puntualizzare alcuni elementi, appena accennati nella finestra temporale concessa, riprendendoli dal nostro programma:
- a) Aprilia non ha mai sviluppato la sanità pubblica: immaginiamo una struttura sanitaria pubblica, gratuita, universale, umanizzata, laica e controllata dai cittadini. Portare l’età per lo screening a 45 anni, visto che si è abbassata l’età dell’insorgenza tumorale. Applicazione dei piani sanitari e degli obiettivi di legge scritti da anni e mai attuati. POLO SANITARIO PUBBLICO ad accesso universale, che abbia un rapporto di prossimità con la popolazione del nostro territorio, medicina territoriale, in grado di “prendere in carico” i bisogni sanitari delle persone e che renda facile per tutti e tutte l’accesso a esami, visite specialistiche, interventi, assistenza domiciliare, riabilitazione etc. Abbattimento delle liste di attesa e presa in carico dei malati oncologici e cronici. Utilizzo dell’intramoenia pagando solo il ticket. Apertura di altri 3 consultori: 1 consultorio ogni 20.000 abitanti, come dice la legge. Rafforzamento del Dipartimento di Prevenzione in un territorio fortemente inquinato.
- b) SERVIZIO TRASPORTO PUBBLICO URBANO, per permettere a tutti i cittadini delle periferie di raggiungere il centro città, affiancato da percorsi ciclopedonali, per non creare ingiustizie sociali. Linee urbane di autobus elettrici con maggior frequenza; parco auto elettriche comunale, con affitto ad ore, per ridurre il numero di veicoli privati in circolazione. Rete di piste ciclabili e viali pedonali ragionata, che colleghi scuole, impianti sportivi, parrocchie, servizi e centri di aggregazione sociale.”