Il candidato al consiglio comunale per Latina Bene Comune, Fabio D’Achille, chiede di poter utilizzare il Museo Cambellotti per la campagna elettorale: “Dove è la par condicio? Come Sgarbi, anche io ho diritto a parlare da quella cassa di risonanza”
“A proposito di “par condicio”…e se Sgarbi fosse uno zombie?!”, così si domanda D’Achille, ex consigliere comunale e animatore culturale di Latina.
“Chiedo al Comune di Latina, al Commissario Carmine Valente che ne è garante, – prosegue D’Achille – se sarà possibile per il centro-sinistra beneficiare del trattamento e dell’accoglienza riservata al candidato Vittorio Sgarbi. Chiedo allora attraverso questo comunicato e pubblicamente di poter utilizzare il Museo Civico Duilio Cambellotti per un evento artistico culturale che parli a tutta la città da quella cassa di risonanza!”.
“Comprensibile che un sottosegretario del Governo in carica, storico dell’arte e star televisiva possa “muovere mari e monti” ma con l’accettazione di una candidatura elettorale deve però avere stessi diritti e doveri di qualsiasi altro candidato. Mi candido anche io al Consiglio Comunale e vorrei parlare anche io di cultura (dal quel Museo 4.0) di Latina come “Bene Culturale”, dei progetti mai realizzati di una decina di giunte di Centro-destra che hanno regalato a quello che resta della Città del Razionalismo una serie di musei inagibili compresa Satricum e la Scuola Archeologica, tre teatri chiusi nel Palazzo della Cultura, l’ex garage Ruspi arenato e persino la biblioteca Aldo Manuzio senza piano prevenzione incendi dalla sua apertura (fine anni ’50)!”.
“Certo il Razionalismo è stato l’ultima fase dell’Architettura di questa città perché dopo hanno governato solo palazzinari insieme alle Giunte che si sono susseguite che hanno sepolto architettura e cultura di questa città! Chissà che – conclude D’Achille – Sgarbi stesso non sia uno di quegli zombie riemersi dalla palude però di un’altra città”.
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