DEF, CALANDRINI: “ECONOMIA MIGLIORA, GOVERNO SOSTERRÀ LAVORATORI”

Nicola Calandrini
Nicola Calandrini

DEF, Nicola Calandrini (FdI): “Economia migliora. Governo pronto a sostenere lavoratori e ridurre le tasse

Il presidente della Commissione Bilancio del Senato ha relazionato in Aula sul Documento Programmatico 

“Il Pil nel 2022 ha fatto registrare una crescita del 3.7%in termini reali, in linea con quanto prospettato nel Documento Programmatico di Bilancio del novembre scorso. Le prospettive per l’anno in corso risultano moderatamente più favorevoli rispetto alle previsioni ufficiali contenute lo scorso novembre nella NADEF. Il PIL per il 2023 è pertanto previsto in crescita, in termini reali, dello 0.9%, in rialzo di 0.3 punti percentuali rispetto allo scenario programmatico della NADEF”.  È partito da qui il presidente della Commissione Bilancio, il Senatore Nicola Calandrini, che oggi ha relazionato in Assemblea il Documento di Economia e Finanza 2023. 

Si tratta del principale strumento del ciclo della programmazione economica e di finanza pubblica della nazione, che ha visto impegnata nelle ultime settimane la Commissione Bilancio del Senato, la stessa in seno alla quale verranno incardinate la Nadef e la Legge di Bilancio dello Stato. 

Per quanto riguarda gli andamenti di finanza pubblica – ha proseguito Calandrini – i dati riferiti all’anno 2022 attestano un indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni pari, in valore assoluto, a 151.9 miliardi di euro, corrispondente all’8 % del PIL, superiore al livello del 5.1 % previsto dalla NADEF.  Per il prossimo futuro, il conto economico evidenzia per il 2023 un indebitamento netto pari al 4.4 per cento del PIL (87.8 miliardi). Per gli anni successivi si stima un costante decremento dell’indebitamento netto, sia in valore assoluto, sia in rapporto al PIL, nei seguenti termini: 84.8 miliardi (3.5 % del PIL) nel 2024, 70.5 miliardi (3 % del PIL) nel 2025, 67.8 miliardi (2.5% del PIL) nel 2026. Questa evoluzione è determinata principalmente dal miglioramento del saldo primario, il quale, in rapporto al PIL, migliora in tutti gli anni del quadriennio passando dal -0.6 % del 2023 al +2% del 2026”. 

Il presidente della Commissione Bilancio ha poi esposto gli obiettivi generali del Governo in ambito di finanza pubblica: “L’obiettivo generale è quello di sostenere la domanda privata e contrastare il calo del potere di acquisto delle retribuzioni causato dall’inflazione. Alla luce di questo orientamento e del miglioramento della previsione di indebitamento netto tendenziale, il Governo conferma il deficit programmatico già indicato nel Documento programmatico di bilancio e pari al 4.5% del PIL nel 2023, 3.7 % nel 2024, 3 % nel 2025 e 2.5 % nel 2026. Per quanto riguarda l’evoluzione del rapporto debito pubblico/PIL, la stima preliminare per il 2022 indica un livello del 144.4 %, inferiore al livello del 145.7 % indicato dalla NADEF 2022. Il risultato migliore rispetto alle stime si spiega con la maggiore crescita economica e con un andamento dei saldi di cassa migliore delle attese. Il fabbisogno del settore pubblico a fine 2022 si è attestato, infatti, al 3.4 % del PIL anziché al 4 % atteso a novembre”.  

A migliorare, per l’anno in corso e per i tre successivi, sarà anche il rapporto debito/PIL: “Pur in un quadro di grande incertezza legata alla guerra in Ucraina e alle pressioni inflazionistiche, la componente legata alla crescita e al tasso di interesse dovrebbe contribuire alla riduzione del debito/PIL per effetto di una sostenuta crescita economica e di un’elevata inflazione che compenserebbero l’aumento dei tassi di interesse – ha dichiarato in Aula il Senatore Calandrini –  In particolare, nel 2023 il DEF prevede un rapporto debito/PIL pari al 142.1 %, in riduzione rispetto al 2022”.  

Di rilievo il passaggio sulla Relazione che illustra l’aggiornamento del piano di rientro verso l’obiettivo di bilancio di medio termine, trasmessa al Parlamento per la necessaria autorizzazione. Il Governo, sentita la Commissione europea, ha infatti richiesto l’autorizzazione a ricorrere all’indebitamento, utilizzando gli spazi finanziari che si sono resi disponibili per effetto dell’andamento dei conti pubblici più favorevole, nel 2023 e nel 2024, rispetto ai valori già autorizzati con la NADEF 2022.  

“In base a quanto riportato nella Relazione, le risorse che si rendono disponibili per effetto dell’autorizzazione al ricorso all’indebitamento, pari a 3.4 miliardi di euro nel 2023 e 4.5 miliardi di euro nel 2024 – ha concluso il Senatore Nicola Calandrini –  saranno utilizzate, per quanto riguarda il 2023, a copertura di un provvedimento normativo finalizzato a sostenere il reddito disponibile e il potere di acquisto dei lavoratori dipendenti limitando, al contempo, la rincorsa salari-prezzi, in particolare attraverso un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. Per quanto riguarda il 2024, invece, le risorse disponibili saranno destinate a interventi di riduzione della pressione fiscale”. 

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