Lucchetta (PD): “Discarica di Montello resti chiusa e si faccia valere diritto al risarcimento delle famiglie del Borgo”
“Ho accettato con grande entusiasmo l’invito a candidarmi pur consapevole delle difficoltà. L’ho fatto perché credo fortemente nei valori fondativi del Partito Democratico di cui mi onoro di essere da sempre iscritto con forte spirito costruttivo e combattivo. Il mio impegno è per costruire una società inclusiva, che non escluda nessuno, che dia diritti e chieda doveri equi a tutti”. Con queste parole Orlando Lucchetta annuncia la candidatura, alle elezioni comunali del 14 e 15 maggio, nella lista del Partito Democratico.
Sulle sue proposte: “Vivendo a Borgo Montello dal 1969, ho alcune idee su come migliorare e vivere nei nostri borghi con dignità e con il rispetto che si deve verso i centri rurali. Dai servizi sanitari, sociali e culturali, alle scuole, ai trasporti e alla valorizzazione delle realtà agricole e artigianali. Idee semplici, non costose, richiedenti solo la volontà di attuarle. Lo faccio proponendo un documento, scritto nel 2020 con altre persone, dal titolo ‘come uscire dalla crisi’”.
“In questo documento – spiega Lucchetta – esponiamo con chiarezza come uscire dal pantano della Bonifica della discarica di Borgo Montello e avanziamo alcune proposte per la valorizzazione dei borghi. Nel documento viene ribadita la ferma volontà di opporsi con tutti i mezzi consentiti e previsti dalle leggi correnti ad ogni sciagurata iniziativa di riapertura del sito di Borgo Montello e la conseguente autorizzazione all’impiantistica per il compostaggio o addirittura, come paventato da alcuni partiti, alla costruzione di un termoinceneritore”.
Il ‘no’ alla riapertura della discarica di Montello viene ribadito in quanto: “Cinquant’anni di sfruttamento selvaggio del sito di borgo Montello hanno compromesso in maniera definitiva la salubrità del luogo, della falda e del fiume Astura. Serve un’attenzione particolare, quindi far valere il diritto al risarcimento, per le famiglie che risiedono nelle vicinanze del sito. Sono ventotto gli anni di versamenti che il comune di Latina avrebbe dovuto utilizzare come risarcimento alle popolazioni dei borghi coinvolti per un importo di 10£ pari agli attuali 0.0051 € per ogni kilo versato. Secondo i dati della commissione bicamerale antimafia sui rifiuti sono stati versati in discarica, dal 1985 al giorno della chiusura, più di 6.000.000 tonnellate di rifiuti. Il mancato indennizzo del comune ai borghi, in quanto mai inquadrato in apposito fondo, ammonterebbe a 30.600.000€”.
“Nel documento – conclude – invitiamo ad un ripristino delle condizioni di vita precedenti alle discariche. Sappiamo che è un sogno, però non è un sogno studiare e progettare una riqualificazione che passi attraverso una forestazione della zona inquinata, facendo riferimento al Piano Ossigeno ideato dalla Regione Lazio”.