Omicidio di Borgo San Donato a Sabaudia, i Carabinieri ufficializzano il fermo nei confronti di un uomo: si tratta di un trentenne
I Carabinieri del Comando Provinciale di Latina hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti del 33enne pontino, Riccardo Di Girolamo, ritenuto responsabile del reato di omicidio aggravato ed alterazione di arma comune da sparo.
L’attività di indagine lampo, eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo sotto la direzione della Procura pontina, si è svolta nell’ambito delle investigazioni successive all’omicidio di Marco Gianni, avvenuto, nel pomeriggio di ieri 13 aprile 2023, all’interno del vivaio di Sabaudia du cui il 31enne, vittima, era titolare insieme ai genitori.
Nel corso delle indagini è emerso, dalla visione di impianti di videosorveglianza, escussioni testimoniali ed accertamenti tecnico scientifici, come l’indagato si sia reso responsabile, mediante l’utilizzo anche di un’arma modificata, dell’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco all’indirizzo della vittima colpendolo mortalmente in diversi punti del corpo.
Il 33enne di Pontinia fermato è stato interrogato alla presenza dell’avvocato ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. I Carabinieri hanno trovato nella sua auto un fucile a canne mozze nella sua auto, l’arma con la quale avrebbe ucciso con due colpi d’arma da fuoco Marco Gianni. La vittima è stata colpita alle spalle, tanto è che un colpo ha interessato la sua nuca.
L’uomo fermato, da quanto risulta, è l’ex compagno della fidanzata di Marco Gianni con cui ha avuto due bambini: ora è accusato di omicidio aggravato e alterazione di arma comune da sparo.
Di professione operaio, il 33enne, come si evince dal suo profilo social, è un cacciatore amatore e possiede diverse armi per praticare la caccia, tutte regolarmente detenute. I Carabinieri hanno trovato anche altre armi a sua disposizione. L’ipotesi investigativa dei Carabinieri di Latina è che Di Girolamo, avendo avuto in passato altre diatribe con Gianni e la sua ex, aveva maturato livore nei confronti della coppia. Da questo sentimento, sarebbe nato l’omicidio di ieri. Al momento, però, non sono state trovate denunce per eventuali minacce patite da Gianni e la compagna nel passato. Peraltro la vittima e Di Girolamo si conoscevano e si può dire che fossero amici, almeno fino alla relazione di Gianni con la ex.
Il 33enne è stato sottoposto anche all’esame stub che permette di verificare se una persona abbia sparato o meno nel giro di determinate ore. Quattro i fucili sequestrati.
Nella ricostruzione degli investigatori, l’omicidio è stato commesso poco prima delle ore 17 all’interno dell’azienda florovivaistica di Borgo San Donato. Di Girolamo lo avrebbe ucciso addirittura con due fucili e proiettili che nel gergo vengono definiti spezzati: almeno quattro i colpi esplosi, dal momento che i Carabinieri hanno trovato quattro bossoli.
Di Girolamo avrebbe colpito Gianni in primo momento dall’auto centrandolo a una natica, per poi finirlo con un fucile calibro 22 con i due colpi mortali all’addome e alla nuca (è probabile che Gianni stesse cercando di scappare dalla furia dell’uomo).
A inchiodare Di Girolamo, più delle testimonianze di amici e conoscenti, alcuni dei quali hanno riportato il suo carattere irruente anche al tempo della relazione con la ex compagna con cui ha avuto due bambini (si sono separati da tre anni e i minorenni sono stati affidati alla madre), sono state le telecamere della videosorveglianza. Le immagini ritraggono la sua Fiat 500L nei pressi del vivaio ad un orario compatibile con quello dell’omicidio. I Carabinieri lo hanno arrestato attendendolo a casa sua, a Pontinia: erano muniti di giubbini anti-proiettile nel caso in cui ci fosse stata la reazione violente del 33enne. Per fortuna, niente di tutto questo: l’uomo si è consegnato, anche se poi in caserma non ha confessato l’omicidio.
Lunedì prossimo, con tutta probabilità, ci sarà l’interrogatorio di garanzia per la convalida dell’arresto davanti al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Cario. Ad assistere Di Girolamo gli avvocati Piscopo e Marino.
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