ELEZIONI, DE AMCIS FA IL SALTO DELLA QUAGLIA E PASSA AL CENTRODESTRA

Enzo De Amicis
Enzo De Amicis, ex consigliere comunale del Partito Democratico a Latina

L’ex consigliere comunale Enzo De Amicis passa al centrodestra:”Oggi inizia una mia nuova fase politica basata su valori moderati”

È ufficiale. Enzo De Amicis, il grande escluso del Partito Democratico per l’affaire del doppio gioco alle primarie del centrosinistra, passa al centrodestra. In queste ore si stanno chiudendo le liste e l’esponente sarà candidato o nella lista di Matilde Celentano, con Vittorio Sgarbi capolista, oppure nella sua vecchia casa politica, l’UDC di Maurizio Galardo.

Ieri, poco prima dell’esclusione concretizzata dal segretario comunale dei Dem, Leonardo Majocchi, è arrivato anche un documento firmato da alcuni esponenti del Partito Democratico, di rito moscardelliano (sì perché l’ex senatore Claudio Moscardelli ha un forte peso negli equolibri di partito), come Sandro Bartolomeo, Carmela Cassetta, Sergio Di Raimo e Carlo Medici, che prendeva le difese di De Amicis e ne chiedeva la riammissione in lista.

Oggi, però, il salto della quaglia. De Amicis passa al centrodestra e lo fa con una nota diffusa agli organi d’informazione.

“Non avrei mai voluto scrivere queste righe, che sottolineano una scelta per me dolorosa. Tutto mi sarei aspettato da un Partito che si pretende democratico, come capogruppo nella passata legislatura Consiliare e primo degli eletti, tranne di essere escluso dalle liste senza un vero contraddittorio. È l’occasione pero’ di dire ai miei elettori e ai cittadini: vado via da un PD che ha rinunciato definitivamente ad essere la casa dei moderati. D’altro canto ritengo inaccettabile tutto quello che è successo in questi giorni sulla stampa locale, offrendo uno spettacolo desolante agli occhi dei militanti.

In politica tuttavia, bisogna sapersi assumere le proprie responsabilità, prima di tutto davanti alla propria coscienza, con una scelta di testa e di cuore. Ho militato con convinzione nel Partito Democratico: l’ho fatto credendo che quel partito, a vocazione maggioritaria, potesse essere anche casa mia, ma cosi non è stato per irresponsabilità dell’attuale classe dirigente locale che si sta allontanando piano piano da quei valori moderati e del mondo cattolico che non ho mai negoziato. Un percorso che si e definitivamente interrotto nel momento in cui la mia candidatura alle Primarie per la scelta del candidato Sindaco è stata rifiutata perché non corrispondeva ad una visione di una sinistra che ha nei nuovi diritti civili una quasi unica ragione di essere, come it nuovo corso della Segreteria Nazionale sta producendo. A questo si sommano anche le relazioni politiche e le modalità di interlocuzione verso la mia persona. Intendo la politica come un percorso collettivo fondata anche sulle relazioni personali.

Un combinato disposto che mi porta a sentirmi sciolto da un vincolo di militanza che non ha più ragione di essere. Sto uscendo da un Partito che non ha saputo cogliere la possibilità di riaffermare la propria iniziativa politica e la propria consistenza facendolo di nuovo scivolare in una sorta di Partito unico guidato da Damiano Coletta. Non credo che questo sarà utile alla dialettica democratica della Città che ha vissuto questi ultimi anni una sorta di difficoltà amministrativa e politica. Oggi inizia una nuova fase della mia vita politica che resta salda sui valori del moderatismo, sui bisogni di chi lavora e sui principi della nostra cultura cattolico-democratica. Una fase che affronterò da uomo libero.

Tenendo in considerazione i grandi temi di cui si dovrà discutere a breve come quelli legati al Policlinico di Borgo Piave, l’offerta universitaria da espandere e il prossimo per il quale il centro-destra ha sempre dimostrato una certa sensibilità. Anche nel corso dell’ultimo scorcio dell’ultima legislatura non è stato fatto praticamente nulla in un momento delicato della vita cittadina nella quale probabilmente era più utile accogliere suggerimenti di più parti politiche. Bisogna rilanciare programmi, idee e visioni diverse di Città e mantenere memoria storica di atti prodotti dalle passate consiliature. Non ci sono oggi per me le condizioni umane oltreché politiche (stampa docet) per continuare un percorso all’interno del PD, cui ho creduto e per it quale mi sono speso moltissimo. Certamente it mio sostegno non andrà tanto a questo o a quel partito, ma a un candidato Sindaco the indichi un progetto di governo chiaro per la Città. Non è più tempo di no, di immobilismo, di polemica. Dobbiamo tornare a far grande Latina”.

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