Lo choc dell’incendio che ha devastato la chiesa Don Bosco di Formia e le suore che vanno via dalla città di Gaeta
Il momento del mondo religioso nel sud pontino è complesso. Nonostante gli appelli alla solidarietà di Monsignor Luigi Vari, nonostante l’annuncio del sindaco di Formia Gianluca Taddeo che accoglierà i senzatetto del “Don Bosco” in una struttura comunale preposta, l’incendio ha segnato un evento tragico.
Un complesso intero è stato completamente carbonizzato nella notte del sabato pre-pasquale con le conseguenze che tutti conoscono: chiesa e oratorio sono inagibili, praticamente carbonizzati, e una realtà di solidarietà, punto di riferimento della provincia e oltre, dovrà essere ricostruita daccapo.
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Da subito, è partito un crowdfunding per raccogliere i soldi finalizzati alla ricostruzione: “Stiamo raccogliendo fondi per aiutare la Parrocchia Don Bosco di Formia, colpita questa notte da un incendio. Don Mariano (nda: Don Mariano Salpinone, parroco del Villaggio Don Bosco di Formia.), Osman, e tutti i ragazzi della comunità di Don Bosco hanno bisogno del nostro aiuto. Chiunque, interno ed esterno, può dare un aiuto in qualsiasi forma ritenga opportuna per la vicenda creatasi.Il limite imposto è puramente indicativo, non vincolante.Grazie a chiunque vorrà aiutare la comunità di Don Bosco Formia”.
Al momento, sono stati raccolti poco meno di 5mila euro su un obiettivo che segna 300mila euro. Da oltre Tevere, nessuno, invece, si è fatto vivo con un contributo che sembrerebbe doveroso.
Intanto, è stata aperta una indagine dalla Procura di Cassino e condotta dai Carabinieri di Formia che, tra le altre cose, visioneranno l’impianti di videosorveglianza per appurare cosa sia successo poco prima del divampare del rogo. Al lavoro anche i Vigili del Fuoco il cui rapporto sarà completato tra una settimana circa. Infine, la parrocchia ha incaricato due tecnici, l’architetto Alessandro Spinosa e il geometra Danilo Bianco, che effettueranno una verifica delle strutture della chiesa, tramite due ditte, la “In.Tec” di Anagni e la “Chierchia costruzioni” di Minturno. Il fine è quello di avere l’agibilità dell’auditorium così da svolgere lì le funzioni religiose che, al momento, sonos tate spostate nella chiesa ad Acquatraversa.
Ma il disastro, per adesso ancora senza ragioni e motivi (le cause dell’incendio sono ignote), che ha colpito il Villaggio “Don Bosco”, non è l’unica fase negativa del mondo cattolico del sud pontino.
Il 6 aprile scorso, infatti, in Francia, è stata presa una decisione pre pasquale che interessa un altro spaccato del sud pontino. Si tratta dell’Istituto Suore delle Scuole Cristiane della Misericordia in Via Atratatina, a Gaeta, che chiuderà.
La decisione è stata assunta direttamente dalla “Congregation des Sceurs de Sainte Marie-Madeleine POSTEL” nel corso di un consiglio tenutosi presso l’Abbazia del Saint Sauveur Le Vicomte, vale a dire la Casa Madre della Congregazione.
I membri del Consiglio Generale della Congregazione si sono riuniti con urgenza a seguito della convocazione richiesta dalla Madre Superiora Generale, Leocadie Odile Ngongo, in vista di confermare Ia sua decisione di chiudere la scuola di Gaeta in via Atratina.
La Congregazione delle Suore di Santa Marie Madeleine Postel è proprietaria del complesso immobiliare gaetano, in via Atratina n. 64, ad uso abitativo delle suore e a uso didattico della scuola materna e primaria. La legale rappresentante in Italia, Suor Maria Gerarda Carneglia, in accordo con la Consulta Regionale italiana, ha infatti scritto alla Casa Madre della Congregazione francese per illustrare Ia situazione e valutare l’interruzione dell’attività didattica dell’istituto Suore delle Scuole Cristiane della Misericordia.
La scuola, infatti, si presenta in deficit da molti anni e gli alunni sono drasticamente diminuiti, venendo cosi meno la possibilità di proseguire ulteriormente l’attività.
Per tali ragioni, si legge nella delibera, “dopo scampi di vedute”, il Consiglio ha deciso “di confermare e autorizzare, pur con immenso rammarico e dolore, l’interruzione della presenza della Congregazione in Gaeta, concludendo altresì l’attività didattica presso l’istituto”.
Anche in questo caso, il problema dei soldi è diventato impellente nel silenzio pressoché generale, soprattutto dagli ambienti religiosi che sarebbero chiamati a intervenire. Tutto questo si è consumato il 6 aprile a tre giorni dalla Pasqua 2023. E pensare che la scuola paritaria e dell’infanzia S.M.M. Postel di Gaeta ha una tradizione che inizia oltre cento anni fa. Come si legge sul loro sito, le suore giunsero a Gaeta il 21 marzo 1908 per volontà dell’allora Arcivescovo Mons. Francesco Niola, che desiderava inserire in città una comunità religiosa dedita alla carità e all’istruzione. Esse si stabilirono nell’attuale sede di via Atratina, dedicandosi inizialmente ai bambini della scuola materna ed alla realizzazione di un collegio; due anni dopo venne attivata la scuola elementare.
Ai bambini veniva insegnato anche a parlare in francese, a dipingere, a suonare il pianoforte, a recitare e a ricamare. Particolare attenzione veniva rivolta ai più bisognosi.
Le attività si interruppero durante la 2° Guerra Mondiale. Nel settembre 1943, dopo l’Armistizio, la città fu occupata dalle truppe naziste e le suore furono obbligate a lasciare l’Istituto; tuttavia quattro consorelle rimasero coraggiosamente a custodire la casa. Il 19 maggio 1944 Gaeta venne liberata dagli Alleati: iniziava così il difficile ritorno alla normalità. Anche questa fase vide le suore impegnate in prima linea nella distribuzione di cibo e vestiario ai bisognosi e nell’allestimento di tavole di refezione per i bambini, sempre con spirito di carità ed accoglienza.
Le attività didattiche ripresero nell’anno scolastico 1944-45. Da quegli anni ai giorni nostri intere generazioni di bambini si sono formate nell’Istituto: la Scuola Paritaria “S.M.M. Postel” comprende, o sarebbe meglio dire comprendeva, due sezioni della Scuola dell’Infanzia e cinque classi di Scuola Primaria dove operano insegnanti laici.
“Oltre alla indiscussa qualità dell’offerta formativa – conclude la presentazione sul sito dell’istituto – la scuola cattolica si propone di educare i bambini secondo la spiritualità della fondatrice S. Maria Maddalena Postel, per la quale educare non è solo insegnare, ma è aiutare i giovani a trovare il senso della vita che non può prescindere da Dio”. E, purtroppo, neanche dal deficit finanziario.
AGGIORNAMENTO – Sul caso è intervenuto anche il Sindaco di Gaeta, Cristian Leccese: “Abbiamo appreso con grande dispiacere dell’interruzione delle attività didattiche della materna e scuola primaria presso lo storico istituto in via Atratina dove si sono formate generazioni di studenti della nostra città. Seppur con grande rammarico, non entriamo nel merito della decisione adottata, ma confermiamo e rinnoviamo l’impegno dell’Amministrazione comunale da me presieduta nel consentire, in questa fase transitoria, tutto ciò che rientra nelle nostre competenze affinché gli alunni potranno proseguire ed affrontare serenamente l’inizio del nuovo anno scolastico presso gli istituti che i loro genitori sceglieranno”.