La Commissione Straordinaria del Comune di Anzio ha deciso per la costituzione di parte civile del Comune di Anzio nel processo Tritone
“Dato atto che – si legge nel documento pubblicato sull’Albo pretorio on line – nell’ambito dell’operazione Tritone, all’esito di approfonditi accertamenti sono emerse forme di ingerenza della criminalità organizzata che hanno esposto l’amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l’imparzialità dell’attività comunale che hanno determinato la nomina della Commissione Straordinaria; che l’organizzazione criminale mafiosa, come hanno evidenziato i recenti provvedimenti e come comprovato anche dalle recenti inchieste giudiziarie, manifesta la tendenza ad affermare la propria presenza sul territorio comunale; in data 23 novembre 2022 è intervenuta richiesta di rinvio a Giudizio dai Pubblici Ministeri nei confronti di vari imputati nel procedimento in parola; dall’analisi degli atti, si rileva una spiccata attività criminale di stampo mafioso di tipo ‘ndranghetista nella zona geografica dei Comuni di Anzio, Nettuno e della Provincia di Roma e che detta attività criminale risulta essere una “costola” locale di una ben più ampia e ramificata associazione mafiosa; preso che: la città di Anzio è stata direttamente interessata dalle attività criminali delle associazioni mafiose presenti sul territorio; appare evidente come la Città di Anzio sia da considerarsi vittima di un sistema criminale che per anni ha organizzato e sostenuto attività illecite a discapito delle istituzioni e di tutta la cittadinanza; RILEVATA la necessità e l’opportunità che le amministrazioni pubbliche in ogni occasione siano il primo baluardo nella lotta alla criminalità organizzata anche partecipando alla costituzione di parte civile nei processi che riguardano il proprio territorio.
Ritenuto che la priorità di una Pubblica Amministrazione sia quella di preservare l’integrità, la buona amministrazione e la trasparenza, oltre che educare alla legalità anche collaborando con le altre istituzioni e con le associazioni e i corpi intermedi; – sussistono l’interesse ed il diritto del Comune di Anzio a costituirsi parte civile nel citato procedimento per i notevoli danni subiti e subendi oltre il notevole danno all’immagine, anche al fine di assicurare piena tutela all’Ente; – il Comune di Anzio, quale ente esponenziale della collettività cittadina e dei suoi valori di riferimento, si ritiene parte offesa e soggetto danneggiato nel procedimento penale di cui si tratta, in quanto l’ente locale nel cui territorio operano associazioni criminali, è titolare, tanto più alla luce dello scioglimento ex art. 143 del TUEL, di un interesse differenziato, interesse al buon andamento leso dalle attività criminose oltre che; – di un interesse sociale connesso con l’iniziativa economica lesa dalle attività criminali; – di un interesse alla reputazione e all’immagine del Comune, che lo legittima a chiedere il risarcimento dei danni subiti nei confronti dei soggetti che concorrono nell’associazione; RILEVATO altresì che: – la permeabilità dell’ente ai condizionamenti esterni della criminalità organizzata ha arrecato grave pregiudizio per gli interessi della collettività e ha determinato la perdita di credibilità dell’istituzione locale; – si rende necessario ed opportuno avviare ogni azione e intervento idonei a rimuovere gli effetti pregiudizievoli per l’interesse pubblico ed assicurare la tutela oltre che il risanamento dell’ente locale. RITENUTO necessario ed opportuno costituirsi parte civile nel procedimento n. 37240/2022 NR e n. 34731/2022 GIP del Tribunale di Roma, al fine di difendere le ragioni e gli interessi dell’Ente”.
A rappresentare il Comune di Anzio nel processo scaturito dalla maxi operazione anti-ndrangheta dell’anno scorso, sarà l’avvocato Massimiliano De Benetti.
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