Nel point elettorale del candidato al Consiglio regionale due incontri giovedì 9 febbraio: uno per le opportunità di sviluppo della città, l’altro dedicato ai giovani e alle loro prospettive
Nella classifica dei giornali economici – si legge in una nota dell’ufficio stampa – la provincia di Latina per la qualità della vita risulta 80ma, mentre il capoluogo da diversi anni attraversa un momento buio, critico, come una città avvitata su se stessa che non riesce a trovare la luce in fondo al tunnel.
Soluzioni? Ci sono. Le spiegherà ai cittadini di Latina, tra professionisti, imprenditori, pensionati, giovani, associazioni, il candidato al Consiglio regionale del Lazio per Forza Italia Giuseppe Schiboni, domani giovedì 9 febbraio in due incontri presso il suo point elettorale in corso della Repubblica, 231 a Latina. Due saranno gli incontri: alle 18.30 il tema sarà ‘Cittadini, comunità e territorio’, aperto a tuta la città, poi alle 19.30 ecco ‘’Le opportunità di crescita per i giovani’, incontro questo organizzato insieme ai giovani di Forza Italia, rappresentati da Luca Palmegiani.
E quali saranno gli interventi prioritari? Quelli dove la situazione è più critica, che hanno determinato appunto la posizione di bassa classifica, dovuta soprattutto ai numeri poco esaltanti nelle voci servizi e ambiente, ma anche ricchezza e consumi, giustizia e sicurezza, oltre che cultura e tempo libero. Un amministratore pubblico ha il dovere di portare sul tavolo delle problematiche soluzioni veloci ed efficaci, poiché intervenire con una politica atta a migliorare la propria condizione di vita è un obbligo per ogni amministratore. In che modo? Attraverso un patto di sviluppo tra politica e imprese, più digitalizzazione e meno burocrazia, maggiore attenzione alle periferie con iniziative e processi di partecipazione; recupero di aree e siti industriali dismessi per essere restituiti alla collettività.
Latina deve tornare a brillare come capoluogo di provincia, assumendosi anche una nuova responsabilità, visto che negli ultimi anni si è autorelegata ai margini della vita politica e istituzionale del territorio. Terra dell’inclusione per antonomasia grazie alla bonifica idraulica, accogliente per natura in nome dell’ex Campo profughi, da sempre crocevia di una globalizzazione ante-litteram, Latina deve puntare a scommettere su di sé in visionari e audaci progetti di rigenerazione urbana, che ne esaltino il patrimonio ambientale del litorale e dei laghi costieri, la monumentalità dell’architettura del ‘900, la unicità dei borghi dove la multietnicità è un bene prezioso.
Se la chiave di volta resta la rigenerazione naturalistica e urbanistica di Latina Lido, per il potenziale da sempre inespresso, in nome di un turismo culturale e di intrattenimento di qualità, va potenziato l’asse di collegamento su gomma e su rotaia (come assistere al via dei lavori per la realizzazione della Pontina e all’aumento dei servizi di qualità nelle tratte ferroviarie), fondamentale per ogni tipo di sviluppo presente futuro. Se l’economia rappresenta il futuro, la salute invece è il presente: i problemi della Sanità nel Lazio sono gli stessi ormai da anni, tant’è che le numerose criticità si ripercuotono sui cittadini, e ancor più sulle fasce deboli, ma anche sugli operatori sanitari. Dobbiamo risolvere immediatamente il problema delle interminabili liste d’attesa per la prenotazione di visite ed esami, garantendo così il diritto alla salute come sancito dalla Costituzione, potenziando il punto di primo soccorso dell’ospedale Goretti e creando reparti di eccellenza.