Secondo il Centro Meteo Italiano, così come per quello dell’Aeronautica militare del Ministero della Difesa, ma basterebbe consultare qualsiasi altro sito meteorologico o applicazione per smartphone, la pioggia continuerà a cadere nel sudpontino, nel Lazio meridionale, almeno fino a buona parte della prossima settimana, caratterizzando un tempo instabile con l’alternarsi tra sole, nuvole e appunto rovesci. Un tempo anomalo, fuori stagione se vogliamo, antipatico forse per gli aspiranti bagnanti che scalpitano, meno per Madre Natura e i suoi cicli. Insomma piogge in abbondanza, e allora qualsiasi cittadino – e comunque il buon senso – comprende che questa circostanza è sufficiente per scongiurare una nuova stagione all’insegna della siccità, della mancanza di acqua, soprattutto nelle case.
Un disagio che decine di migliaia di persone da queste parti conoscono benissimo, vittime di lunghissime carenze idriche nelle proprie abitazioni, fino a sette-otto mesi consecutivamente, negli ultimi anni, che hanno scatenato vere e proprie sommosse popolari dettate dalla disperazione, portando in strada centinaia di persone, che manifestavano e protestavano spontaneamente, e perciò vittime pure di denunce penali per aver dimostrato senza autorizzazioni. Esasperati pure, oltre al danno, dalla beffa che i loro contatori dell’acqua girassero a vuoto a causa della presenza dell’aria, continuando a comprare, appunto, “aria fritta” o anche irritati dal fatto che l’ente Acqualatina non si preoccupasse nemmeno più di avvisare prima di lasciare utenti e cittadini senza un servizio pubblico fondamentale per giorni.
Crisi spaventose che l’ente gestore dell’acqua in Provincia di Latina, Acqualatina, non ha mai saputo minimamente fronteggiare. Per mesi nelle strade si sono aperte copiose perdite, a decine, centinaia, e talvolta veri e propri geyser d’acqua, che hanno disperso la preziosa risorsa per ore, anche per giorni. Milioni e milioni di metri cubi di acqua da queste parti vengono presi dalla terra e tornano immediatamente a terra. Non a caso la dispersione delle acque nelle tubature ormai irreversibilmente ammalorate raggiunge percentuali drammatiche, l’80 percento dell’acqua che scorre nelle condotte si disperde a terra prima di raggiungere fontane e rubinetti. Così nei mesi peggiori Acqualatina annunciava epocali investimenti, chilometriche sostituzioni di vecchie tubature, nuovi scavi, più sorgenti, potabilizzatori, dissalatori, connessioni alle reti di altre province. Insomma mai più crisi idriche. Anche se nel frattempo si affrettava spesso, anzi sempre, a giustificare le crisi, come conseguenze della siccità, manco fossimo in Congo.
Ma la posizione di Acqualatina è sempre stata questa, “una siccità che si protrae dal 2016”, beh forse il paragone con il Congo è stato fuori luogo, nemmeno lì si è mai registrata una siccità così lunga. Ma torniamo al meteo di questi giorni, perché avendo piovuto così tanto, si penserà che non dovrebbero esserci problemi, la siccità – grazie a qualche danza della pioggia – è finalmente terminata. Macché, tutto il contrario, siamo messi pure peggio. E a dirlo è niente meno che l’amministratore delegato di Acqualatina che ha annunciato “l’alert idrico per il sudpontino”. Vale a dire: ha annunciato che anche quest’anno ci sarà emergenza. Ma come? Ma non si era detto che il problema era dovuto alla scarsità di piogge? La verità è che Acqualatina ha sempre faticato non poco a prendersi le proprie responsabilità.
Ma come si fa a parlare di siccità se le reti che gestisci sono degli scolapasta e perdono l’80 percento di acqua, e infatti prevedi – peraltro con 15 anni di ritardo rispetto ad un vecchio piano di investimenti – l’attivazione del primo pozzo nell’area “25 ponti” (ndr: Comune di Formia), il campo pozzi “25 ponti” con l’attivazione graduale degli altri 5 pozzi previsti, il potenziamento della centrale Capodacqua, il risanamento delle condotte adduttrici mediante l’utilizzo dell’innovativa e non invasiva tecnologia del Relining, il collegamento della rete idrica di Minturno con quella di Cellole, le misure di emergenza adottate nel corso dei mesi estivi, la riattivazione della sorgente Forma del Duca, il pozzo temporaneo di Panapesca, i lavori sulla rete idrica presso il Molo Vespucci di Formia, che permetteranno l’attracco di navi-cisterna e i lavori per il collegamento della centrale Mazzoccolo con l’area di Formia Est, che complessivamente fanno quasi 600 litri in più al secondo previsti per il sudpontino. Addirittura nel marzo dello scorso anno, con una nota stampa, fu la stessa Acqualatina ad annunciare che “L’insieme di questi interventi permetterà, entro il 2019, di colmare ampiamente il deficit generato dall’emergenza siccità, che nel Sud Pontino si attesta sui 280 litri al secondo, ovvero 8,8 milioni di metri cubi di acqua all’anno”.
Qualcosa non torna. La domanda come direbbe qualcuno nasce spontanea: ma se abbiamo quasi 600 litri al secondo in più, e la pioggia continua a cadere copiosa, come è possibile che Acqualatina annunci già una emergenza? Non lo sappiamo. E a dire il vero saranno sempre meno gli atti e i fatti che possiamo conoscere dalla società mista che fornisce l’acqua nelle case di oltre mezzo milione di persone, visto che il Tar ha dato ragione all’ente che aveva presentato ricorso contro l’obbligo che gli aveva imposto l’Anac di sottostare alla normativa sulla trasparenza e la corruzione. Se a questo aggiungiamo che Acqualatina ha ormai “assorbito” testate giornalistiche e siti internet dell’intera Provincia nel proprio libro paga per la comunicazione, invadendo le pagine con ingombranti pubblicità e di fatto impedendo una informazione corretta, imparziale e disinteressata, il quadro è davvero desolante, perché non possiamo sapere nemmeno quanti soldi si spendono da un bilancio per metà pubblico e quanto percepiscono giornaloni e piccoli blog di provincia per continuare a sopravvivere nel silenzio. Aspettiamo che qualcuno ce lo dica.
Quello che sappiamo però è che secondo il Bilancio di esercizio di Acqualatina nel 2018, presentato dall’assemblea dei soci il 7 maggio scorso, la spesa per gli investimenti per fronteggiare la dispersione idrica in tutta la Provincia di Latina è di appena 210mila euro. Avete capito bene, in tutta la Provincia. Un dato che è pure inutile commentare e che semmai risulta ancora più assurdo se si considera che nel frattempo si spendono – sempre secondo il Bilancio – quasi due milioni di euro per le autobotti. Insomma dati completamente sballati e disallineati rispetto alla realtà sotto i nostri occhi e che per questo hanno visto il voto contrario dei soli Comuni di Formia, Latina e Ventotene. Il sindaco di Formia Paola Villa ha chiesto la convocazione al Prefetto del tavolo tecnico permanente per affrontare l’allarme lanciato da Acqualatina. Il Prefetto Trio non ha perso tempo e ha convocato il tavolo per il 14 maggio prossimo per affrontare il tema di quella che sembra una nuova emergenza alle porte del sudpontino.