Il segretario provinciale Omar Sarubbo: “Una lista importante che tiene insieme rinnovamento, competenza, rappresentanza del territorio”.
“Balza subito agli occhi il dato anagrafico. È poco più di 30 anni, infatti, l’età media dei nostri candidati. Una scelta consapevole e rappresentativa di un partito che da mesi guarda al futuro e costruisce nuova classe dirigente. Già con l’indicazione congressuale di 20 giovani segretari alla guida dei circoli, e con la formazione delle liste alle scorse elezioni politiche, abbiamo dato un segno tangibile della direzione intrapresa.
Una lista forte, a nostro giudizio, degna rappresentante della tradizione politica riformista e progressista che viene da lontano e vuole andare lontano.
Vogliamo vincere le elezioni regionali perché siamo convinti che il Lazio non possa permettersi un ritorno al passato. Il Presidente Zingaretti ha fatto un grande lavoro. Ha ereditato una regione distrutta ed indebitata ma, pur partendo da tale complicata condizione, ha saputo risanarne il bilancio non rinunciando mai alle politiche di investimento per lo sviluppo. Oggi la nostra regione è leader nella capacità di intercettazione e spesa dei fondi europei ed ha investito massicciamente in molti settori. Solo alcuni esempi:
- – rinnovato l’88% dei treni regionali.
- – 1.000 nuovi bus Cotral
- – 6 nuovi ospedali già progettati e finanziati tra cui Latina e Ospedale del Golfo
- – 8 mila studenti formati all’estero con il progetto Torno Subito
- – 143 mila borse di studio erogate
- – 2000 giovani agricoltori insediati con contributi a fondo perduto
- – 206 milioni di euro per 6.700 aziende biologiche (il Lazio è ora la terza regione biologica d’Italia)
- – Rete contro la violenza di genere Passaggio da 8 a 28 centri antiviolenza ed aperte 12 case rifugio. Chiederemo un voto per evitare il ritorno al potere di quella che consideriamo una delle peggiori classi dirigenti della destra. È utile ricordare le ultime esperienze che li hanno visti alla guida della Regione Lazio. Storace produsse 10 miliardi di euro di debito sanitario determinando lo sfascio dei conti pubblici ed il blocco delle assunzioni e degli investimenti. Successivamente, l’esperienza della Polverini terminò traumaticamente con le dimissioni anticipate a causa dello scandalo nella gestione di fondi pubblici. Passano gli anni ma il centrodestra di oggi, dopo aver goduto del favore dei consensi a Giorgia Meloni lo scorso settembre, conferma la storica abilità di disattendere le promesse elettorali. In poche settimane si sono rimangiati le promesse di eliminazione delle accise sui carburanti e delle commissioni sui pagamenti elettronici. Una destra sempre più estrema, con i moderati ridotti al rango di subalterni spettatori, abile a fare propaganda quanto incapace alla prova del governo. Noi vogliamo essere all’altezza dell’aspettativa dei cittadini del Lazio e mettiamo in campo la nostra classe dirigente migliore, a partire da Alessio D’Amato. Alessio è un uomo delle istituzioni, preparatissimo, infaticabile. Su tutto ci piace ricordare, perché rappresenta appieno l’uomo ed il politico che conosciamo, quando il 2 giungo 2021 ha ricevuto l’Onoreficenza al merito della Repubblica per la lotta al Covid. Un riconoscimento che ha dedicato agli eroi della sanità che per 489 giorni non si sono mai fermati ed hanno salvato migliaia di vite mettendo a rischio la loro. La durissima e stressante prova di governo dentro la
tragedia sanitaria ed economica della pandemia, in un Paese che non era affatto pronto a farvi fronte, è stata vinta. Crediamo che ciò rappresenti bene la cifra della nostra azione di governo: un agire nell’interesse generale con lo sguardo sempre rivolto a chi ha più bisogno e privo di cinismo e di calcoli elettorali. Un esempio italiano. Questo siamo e questo vogliamo continuare ad essere per tutte e tutti”.
Così, in una nota, il segretario regionale Omar Sarubbo.