I Comitati dell’area industriale di Mazzocchio: “Azienda sequestrata rischia di pagare perché responsabile civile”
E’ iniziato il processo successivo all’inchiesta Smoking Fields della DdA che vede imputata, tra altri, la vecchia dirigenza degli impianti di compostaggio Sep e Sogerit di Mazzocchio (Pontinia). Un processo che rischia di trasformarsi in una beffa, dopo il danno, per le tasche dei cittadini italiani.
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“La Sep e la Sogerit sono state indicate come responsabili civili per gli eventuali danni che venissero accertati in sede di processo – il commento dei comitati di Mazzocchio, Boschetto Gricilli Macallè e il Fontanile – Ebbene secondo la legge il responsabile civile è colui che è obbligato a risarcire il danno cagionato dal soggetto che ha posto in essere il reato, ossia l’imputato”.
“Insomma – chiariscono ancora i Comitati – se gli imputati non riuscissero a ripagare tutti i danni che gli venissero contestati, dovrebbero intervenire le casse di Sep e Sogerit. Le stesse casse che hanno ricevuto 2 finanziamenti pubblici per un ammontare di quasi 3 milioni di euro e che ricevono soldi dalle amministrazioni comunali che conferiscono la frazione organica”.
Per i residenti dell’area di Mazzocchio l’unica soluzione è a questo punto la chiusura degli impianti. “Parliamo di aziende sotto sequestro gestite da professionisti nominati dalla magistratura e che nonostante questo non riescono a funzionare come dovrebbero. Non lo diciamo noi: lo dicono i sopralluoghi dei carabinieri in via Piscina Scura a Latina dello scorso luglio dopo lo sversamento di compost fuori specifica; lo dimostra la diffida della Provincia di Latina successiva al sopralluogo dei Vigili del Fuoco del 21 Novembre scorso, a seguito del quale l’impianto Sogerit è stato valutato come non rispettoso delle più recenti normative antincendio. Questi impianti sono vetusti, non in grado di raggiungere lo scopo per cui sono stati creati, nonostante i milioni di euro spesi per il loro ammodernamento. Sono peraltro impianti non necessari al fabbisogno locale, stante la presenza in loco di altre aziende più moderne che trattano la medesima frazione organica. Anche in questo caso parlano i fatti: da almeno un mese Sep e Sogerit non ricevono rifiuti e nonostante questo alcuna emergenza si è creata in provincia. Negli ultimi mesi arrivavano rifiuti dalla Campania e dalla Sicilia, tutto fuorché locali quindi. Crediamo che ora sia davvero necessario dichiarare il fallimento delle aziende e smetterla di spendere i soldi dei contribuenti”.