Muzio (Fare Latina): “Ottimi i risultati del farmaceutico, che va costantemente supportato, ma iniziamo a programmare nuovi percorsi formativi e imprenditoriali. La proposta: anche a Latina la facoltà universitaria di Scienze del Turismo”
Sono diversi gli istituti tecnici di Latina che già offrono una formazione in tema di servizi al turismo, come l’Einaudi , il Vittorio Veneto – Salvemini e l’alberghiero San Benedetto. Indirizzi che fanno parte del nuovo ordinamento e che costituiscono un importante passo avanti per unire il mondo della scuola al mondo del lavoro che richiede sempre di più figure professionali per promuovere i territori e “commercializzarli” in un’ottica di marketing turistico territoriale.
Accanto a questo serve, però, anche un percorso universitario che preveda un indirizzo di laurea specializzante in quello che, attualmente, è visto come un reale volano per l’economia dei territori, ovvero il turismo, che in Italia rappresenta il 7% del PIL con quasi 1,7 milioni di addetti.
“Il Lazio e la nostra provincia in particolare – afferma Annalisa Muzio di Fare Latina – sono leader nel settore del farmaceutico e biomedicale con esportazioni, come affermano i recentissimi dati di uno studio Unindustria–Luiss, che fanno registrare un fatturato di sette miliardi, solo nel 2020, pari al 25,2% di tutto il fatturato italiano. Ma il nostro territorio e la nostra regione possono contare su un altro importante valore economico, ovvero il turismo legato soprattutto alla nautica ed allo sport.
È arrivato il momento di guardare oltre e di fare scelte coraggiose per questa città – commenta Muzio – che ha bisogno di scrollarsi di dosso il retaggio di un immobilismo che ha caratterizzato gli ultimi decenni. C’è bisogno di lavorare su un’idea di sviluppo a medio e lungo termine; bisogna iniziare a costruire, oggi, un futuro economico concreto per i nostri figli offrendo loro nuove possibilità fin dalla formazione scolastica e universitaria. E allora, iniziamo mettere a terra la visione di come vorremmo che fosse la nostra città, iniziamo a programmare un percorso serio per arrivare, finalmente, a poter rendere Latina anche città marinara e turistica; usiamo le risorse del litorale e mettiamole in rete con il Parco, con l’entroterra, con i Monti Lepini creando un sistema che possa rendere davvero attrattivo il nostro territorio che è quasi un unicum dal punto di vista paesaggistico, naturale e meteorologico. Ecco perché credo fortemente che ci sia la necessità, a Latina, di puntare sulla cultura dell’ospitalità e sulla formazione scolastica e universitaria di figure professionali che siano in grado di lavorare al rilancio e al marketing del nostro territorio.
Insieme alle altre facoltà già esistenti nel Polo de La Sapienza di Latina sarebbe possibile – spiega Annalisa Muzio – attivare Scienze del Turismo, un corso di laurea che ha parecchi sbocchi professionali dalla guida turistica, all’esperto in comunicazione turistica, all’organizzazione di fiere ed esposizioni legate al territorio. Questa, insieme alla creazione di un asse provinciale, dove già esistono realtà virtuose come, ad esempio, l’istituto nautico di Gaeta o l’alberghiero di Formia ed altri ancora, potrebbe essere la giusta sfida per assicurare un futuro ai tanti ragazzi della nostra provincia che avrebbero, in questo modo, uno sbocco professionale in un settore che è in forte espansione.
Già nel 2019 avevamo lanciato la proposta di creare a Latina un Polo ieristico del turismo, all’interno della ex Rossi Sud, dedicato alla promozione turistica del territorio pontino, per permettere agli operatori del settore, e più in generale al tessuto imprenditoriale della provincia, di avere un luogo dedicato al marketing del territorio e dei prodotti d’eccellenza.
Un progetto – aggiunge Muzio – di ampie prospettive per mettere in campo una rete tra istituzioni, associazioni, imprese e operatori del settore. Ripartiamo da qui, allora, dalla formazione per aprire, poi, a progetti che investano altri comparti come quello balneare, della nautica, dello sport, degli sport acquatici, del cicloturismo e dell’enogastronomia. Una volta che si sarà insediato il nuovo consiglio regionale, sarà un nostro preciso impegno attivarci per stabilire un dialogo con la Regione Lazio, ma anche con i nostri rappresentanti al Senato e alla Camera per fare sistema e per dare il via allo sviluppo di un percorso condiviso per il rilancio del turismo e della cultura del turismo per Latina. Contestualmente si dovrà provvedere alla riconversione di molte della strutture che insistono sul nostro territorio, abbandonate e fatiscenti e che, grazie alle ultime norme regionali in ambito urbanistico, potrebbero essere riconvertite in strutture turistico-ricettive per arricchire l’offerta di posti letto che, soprattutto a Latina è carente.
E poi i nostri borghi di fondazione quel patrimonio – ricorda Muzio – da riqualificare e da valorizzare e, non mi stancherò mai di dire, sul quale puntare per gli investimenti futuri. I borghi rappresentano la peculiarità del nostro territorio che possono rendere la nostra città davvero attrattiva. Fare Latina sta investendo molto su questo garantendo un’attenzione e una presenza costante anche, da ultimo, con la raccolta firme per supportare la proposta dell’ Assessorato ai Borghi che consenta alla futura amministrazione di poter programmare, fin da subito, investimenti seri e interventi veri sulle gravi carenze in cui sono stati lasciati i borghi: dalle strade fino ai plessi scolastici, alle zone verdi, alla sicurezza, all’abbattimento delle barriere architettoniche, ai trasporti, alle aree gioco e agli impianti sportivi”.