ASL CONDANNATA FINALMENTE NOMINA IL DIRIGENTE MEDICO AL “DONO SVIZZERO”

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Dono Svizzero

Dirigente dell’Ospedale di Formia illegittimo: nominato il medico che ha fatto ricorso e si è visto dare ragione dal Tribunale

Si tratta dell’incarico quinquennale di Dirigente Medico Direttore della UOC Ostetricia e Ginecologia DEA I presso l’Ospedale “Dono Svizzero” di Formia.

A quell’avviso pubblico, che prevedeva nella valutazione curriculum e colloquio, parteciparono in cinque medici e, alla fine, a giugno 2019, la Commissione stilò una graduatoria che vedeva al primo posto il dottore Davide De Vita (85 punti), al secondo il dottore Giuseppe Scioscia (78,5) e come terza la dottoressa Francesca Lippa (66,7). De Vita staccò di sei punti e mezzo Scioscia e addirittura di 18 punti Lippa.

Solo che, il primo classificato si vide scavalcato dal secondo e dal terzo classificato in quanto prima Scioscia e poi Lippa furono nominati dall’allora Direttore Generale dell’Asl Giorgio Casati come Dirigenti di Ostetricia e Ginecologia all’ospedale formiano.

Ecco perché il primo classificato, nel 2020, assistito dall’avvocato Francesca Ammendola, si rivolse al Tribunale del Lavoro di Latina intentando causa all’Asl pontina, difesa dall’avvocato Massimo Valleriani, e chiedendo il risarcimento danni per il mancato conferimento dell’incarico dirigenziale (leggi la storia al link seguente).

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Quando Soscia rinunciò alla carica (ottenuta secondo i giudici di Latina in maniera tutto sommato aderente alle norme), il Direttore Generale Casati non scelse il primo classificato ma la dottoressa Lippa arrivata terza. Ed è qui che, secondo il Tribunale del Lavoro, si palesò un danno nei confronti del primo classificato in quanto “la motivazione resa dal direttore generale nel provvedimento di conferimento dell’incarico alla dr.ssa Lippa (provv. n. 2518 del 12 dicembre 2019) è del tutto scarna, generica, apparente oltre che in contrasto con le risultanze del curriculumnon indicando in alcun modo gli elementi idonei a valorizzare le superiori capacità della candidata preferita rispetto al ricorrente quale candidato avente miglior punteggio“.

Insomma, alla fine, con una sentenza emessa a giugno scorso, il Giudice del Tribunale del Lavoro, Simona Marotta, diede ragione al primo classificato De Vita. La Asl, oltreché a dover risarcire il ricorrente, è stata condannata anche a oltre 7mila euro di spese di lite. Il risarcimento del danno, provocato dalla scelta di Casati di nominare Lippa, “deve essere commisurato al trattamento retributivo che il ricorrente avrebbe percepito in caso di attribuzione dell’incarico dirigenziale”. Significa che il dottore De Vita potrà essere liquidato nella differenza tra l’attuale trattamento economico percepito quale Dirigente medico di I Livello ed il trattamento economico che avrebbe percepito se gli fosse stato conferito l’incarico di direzione della UOC Ostetricia e Ginecologia DEA I a Formia. Il risarcimento è quindi calcolato con decorrenza dalla nomina dalla dr.ssa Lippa avvenuta con delibera del 12 dicembre 2019 e sino alla riedizione da parte dell’Asl delle operazioni di scelta del candidato cui conferire l’incarico per cui è causa.

A distanza di cinque mesi, il Direttore Generale dell’Asl di Latina, Silvia Cavalli, ha firmato la delibera con cui si ottempera alla sentenza, conferendo l’incarico di Direttore della Uoco Ostetricia e Ginecologia – Dea I, per il Presidio ospedaliero di Formia, al reale vincitore della selezione pubblica: Davide De Vita. A cnque anni dall’avviso di selezione pubblica (2017), a tre anni (2019) dai lavori della Commissione di Valutazione che sancirono la vittoria di De Vita come primo classificato, e a due anni (2020) dal ricorso di quest’ultimo, è arrivata la nomina di chi, almeno da concorso pubblico, aveva meritato. Che fatica!

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