Processo per diffamazione ai danni del 23enne di Latina, Valerio Catoia, il ragazzo affetto da sindrome di down che nel 2017 salvò una bambina che stava affogando a Sabaudia
Ancora un rinvio per il processo che contesta il reato di diffamazione contro il 23enne di Latina, Valerio Catoia. Sul banco degli imputati un insospettabile professionista e uno speaker residenti in Toscana e in Sardegna, che hanno rispettivamente 52 e 31 anni: Sandro Billero e Andrea Carta.
A chiedere la costituzione di parte civile, davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina, Paolo Roma, entrambi i genitori di Valerio Catoia, assistiti dall’avvocato Alessandro Mariani. L’avvocato Falcone, che difende Billero, ha però ricordato che il suo assistito ha chiesto la messa alla prova e, inoltre, in ragione del nuovo articolo 78 della cosiddetta Legge Cartabia, la costituzione di parte civile si è modificata: “Per costituirsi in giudizio tramite difensore è necessaria la procura speciale la cui sottoscrizione deve obbligatoriamente essere autenticata anche dal difensore medesimo”. È anche questo aspetto che l’avvocato difensore ha messo in discussione, dal momento che la parte offesa, Valerio Catoia, non sarebbe stato in grado di determinare una procura speciale.
Il Pubblico ministero onorario, a rappresentare l’accusa, si è opposto così come l’avvocato Mariani, che difende la parte offesa e i costituendi genitori. Secondo il legale, se dovesse passare il principio della difesa e l’estromissione dal processo della parte civile, sarebbe pericoloso: ognuno potrebbe offendere un ragazzo down, “tanto la querela non la faranno mai”.
Il giudice Romano si è riservato per la delicatezza della questione, fissando la data della nuova udienza alla prossima settimana: 27 novembre.
Fu il sostituto procuratore di Latina, Daria Monsurrò, titolare del fascicolo, a disporre la citazione diretta a giudizio nei confronti dei due “haters” che hanno offeso l’allora appena maggiorenne Valerio Catoia, il quale, insieme al padre, sporse querela a novembre 2019. A distanza di quattro anni dalla denuncia e a un anno dalla prima udienza, il processo non è ancora iniziato.
Catoria fu offeso con diversi commenti, tanto che partì un’indagine affidata agli investigatori della Polizia postale che risalirono agli indirizzo Ip da cui partivano gli insulti. Il teatro della vergognosa area fu il social Facebook. Secondo l’accusa i commenti sono stati oltraggiosi e negativi sia sulla persona che sulla disabilità, poiché riprendevano un post dedicato a Valerio Catoia pubblicato su una pagina del social network dove erano stati espressi dei giudizi positivi sul salvataggio della bambina a Sabaudia, in località Bufalara, avvenuto nell’estate del 2017, quando Catoia era ancora minorenne (17 anni). Un episodio positivo, che ha evidentemente attirato i commenti degli odiatori.
Uno degli imputati, tramite un nickname, scrisse frasi agghiaccianti quali: “La natura dà, la natura toglie”, “Basta sparargli”. E ancora: “Guardatelo, sembra un cane “, “doveva morire lui”.
Quando il padre di Catoia seppe di quello che stava accadendo sui social, provò a contattare gli amministratori del gruppo su Facebook, chiedendo che si mettesse fine a quell’ignobile trivio. La risposta fu condita da altri insulti al suo indirizzo
Ad ogni modo, dopo il salvataggio della bambina, per Catoia non c’è stata solo questo episodio aberrante, ma anche tante cose positive come quando il Presidente Sergio Mattarella lo ha nominato Alfiere della Repubblica, un’onorificenza destinata ai giovani che si sono distinti nella partecipazione e nella promozione del bene comune, della solidarietà, nel volontariato e in singoli atti di coraggio.
Inoltre, proprio dall’episodio di odio su Facebook, è stato tratto il documentario Haters e piccoli eroi” riguardante la storia del giovane Valerio Catoia, diventato anche poliziotto ah honorem.
Catoia, oggi presente in aula, insieme ai genitori, è stato atleta para olimpico nella specialità “Canoa” kayak k1, oltreché ad essere nuotatore, ballerino, capo scout e recentemente in corsa, come attore, per un posto tra i candidati all’Oscar americano. Il cortometraggio “Grazie Michele” è, infatti, candidato come miglior Live Action Short Film alla 96° edizione degli Academy Awards.
Al di là della triste vicenda social, per Valerio, oggi 23enne, la vita è andata avanti e anche con successo.