Evasione milionaria: definitiva la condanna per il noto commercialista di Latina, Claudio Proietti. Rigettato il ricorso
Insieme all’altra coinvolta nell’indagine della Guardia di Finanza di Lodi, la collega commercialista Angela Di Legge, il commercialista pontino Claudio Proietti aveva impugnato la sentenza della Corte d’Appello di Milano, resa in data 25 novembre 2021, con la quale veniva riformata parzialmente la sentenza del tribunale di Lodi del 28 marzo 2019: parziale nullità per le posizioni dei co-imputati Mario e Attilio Ciceri, rispettivamente padre e figlio, con trasmissione degli atti al tribunale di Lodi e ri-determinazione della pena inflitta a Proietti confermando nel testo la sentenza impugnata.
Il 28 marzo 2019, il tribunale di Lodi aveva condannato in primo grado gli artefici di quello che per la Guardia di Finanza è un sistema di evasione fiscale che ha coinvolto la Multiconsult di Codogno, una software house specializzata nella logistica con clienti di livello internazionale.. Accusati a vario titolo per associazione a delinquere e frode fiscale, la pena più alta, 5 anni e 4 mesi, è arrivata proprio nei confronti del commercialista di Latina, Claudio Proietti, per gli inquirenti il motore del progetto criminale.
Il commercialista pontino avrebbe spiegato ai Ciceri, titolari della società di Codogno, come aggirare il fisco e il Jobs act utilizzando società di comodo per evitare il pagamento di tributi e contributi previdenziali e assistenziali, costringendo i lavoratori a dimettersi per poi essere riassunti. L’operazione della Finanza lombarda scattò a maggio 2017. Quattro furono i commercialisti di Latina arrestati nell’ambito dell’indagine sul sistema creato per evadere il fisco. il gruppo avrebbe evaso 14,6 milioni di euro di Iva, percepito 132.955 euro di indebite agevolazioni previste dalla Legge di Stabilità (con conseguente truffa aggravata ai danni dello Stato) ed emesso attraverso le società fittizie 35,6 milioni di euro di false fatture. Una di queste, per circa 300mila euro, è risultata emessa in favore del Perugia Calcio. Furono sequestrate anche le quote della Multiconsult e 62 immobili riconducibili agli arrestati, tra cui ville, appartamenti, terreni e anche una casa su due piani in piazzale Clodio a Roma. Il valore complessivo dei beni sequestrati fu di 26 milioni di euro.
Ora, però, le condanne per Proietti e Di Legge sono definitive in quanto il loro ricorso, che contestava vari vizi di motivazione e di forma, è stato rigettato dalla Corte di Cassazione lo scorso 28 settembre, condannando i ricorrenti al pagamento delle spese processuali. Proietti, peraltro, negli anni, è stato coinvolto in diverse inchieste e sequestri di beni.