Impianto biometano ex Mira Lanza nel comune di Pontinia: tutti i dubbi avanzati dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale
L’Arpa Lazio conferma le criticità sul nuovo progetto che la società Pan-Eco Iberica Energias Renovàveis Lda vorrebbe realizzare in località Mesa di Pontinia.
Come ricorda sul suo blog l’esperto in temi ambientalI, Giorgio Libralato, le criticità rilevate dall’Agenzia riguardano diversi aspetti. Rifiuti in ingresso, pretrattamento della Forsu (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) e preparazione del substrato di alimentazione, digestato liquido, acque sotterranee, procedimento di bonifica, emissioni in atmosfera, Sezioni di pretrattamento ricezione, separazione dei rifiuti ed essicazione, Linea di trattamento del biogas e produzione di biometano, Impianto di cogenerazione e caldaia di emergenza, Torcia di emergenza, separazione solido-liquido digestato e produzione ammendante. E ancora: impianto di depurazione, sistema di abbattaimento, dispersione degli inquinanti e impatto acustico.
Il progetto è stato presentato lo scorso novembre 2021 dalla società portoghese Pan-Eco Iberica-Energias Renovaveis, il cui titolare rappresentate è un uomo originario della provincia di Cuneo. Si parla di un Impianto per il recupero della frazione organica dei rifiuti e dei liquami bufalini finalizzato alla produzione di biometano, con una capacità superiore a lavorare 100 tonnellate al giorno tramite incenerimento o diverso trattamento. Sorgerà per l’esattezza in viaAppia, Km 86,150.
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Ecco di seguito le criticità avanzate da Arpa Lazio in seno al procedimento di valutazione di impatto ambientale presso la Regione Lazio.
GESTIONE DEI RIFIUTI Rifiuti in ingresso
Al riguardo, si chiede di chiarire se tali contributi saranno interamente riutilizzati per le esigenze dell’impianto e di definire eventuali modalità di gestione, qualora il ricircolo avvenisse solo in maniera parziale.Si chiedono inoltre chiarimenti rispetto alla gestione di eventuali percolati generati durante le fasi di conferimento e movimentazione dei rifiuti in ingresso.
Pretrattamento della FORSU e preparazione del substrato di alimentazione
Nel PMeC sono riportati i controlli che verranno effettuati per il monitoraggio quantitativo dei reflui contenuti nella “vasca purea” (Tabella 4.2.2)edel monitoraggio quantitativo e qualitativo dei reflui avviati alla vasca di pre-miscelazione (Tabella 4.2.3).
Acque sotterranee
Con riferimento alle acque sotterranee si richiama quanto in premessa evidenziato circa la questione attinente il procedimento di bonifica allo stato avviato sull’area.Pertanto, ritenendo che le modalità di monitoraggio delle acque sotterranee, riportate all’interno del PMeC, non possano che essere valutate in relazione a quanto stabilito nell’ambito del relativo procedimento di bonifica, si chiedono chiarimenti circa lo stato di avanzamento dello stesso.
Emissioni in atmosfera
In proposito si segnala che non risultano indicate nel PMeC le emissioni che si originano dalla torcia di emergenza, dalla caldaia di emergenza e dagli sfiati. Pertanto si richiede la compilazione delle relative tabelle del PMeC.
Sezioni di pretrattamento ricezione, separazione dei rifiuti ed essicazione
Pertanto si richiede di specificare la tipologia di lavorazione svolta nelle sezioni in cui sono previsti 2 ricambi d’aria orari ed eventualmente di adeguare questi ultimi a quanto indicato dalle richiamate LG MTD.Riguardo alla salubrità del luogo di lavoro si rimanda ogni decisione all’Autorità competente in merito.
Digestione anaerobica
Con riferimento all’utilizzo periodico del cloruro ferroso e dell’antischiuma nel processo anaerobico, al fine di ottimizzare il processo di digestione anaerobica e il corretto funzionamento dei macchinari, si chiede al Proponente di esplicitare, le modalità di monitoraggio che governano la somministrazione periodica del cloruro ferroso e dell’antischiuma e di inserire tale tipo di monitoraggio nella sezione del PMeC di “Gestione dell’impianto”.
Linea di trattamento del biogas e produzione di biometano
Al riguardo si rammenta che l’art. 24, c.2 del D.Lgs. 199/2021 stabilisce che il biometano, che rispetta le caratteristiche di cui all’articolo3 del decreto del Ministro dello sviluppo economico, prodotto a partire da sostanze classificate come rifiuti ai sensi dell’articolo183, comma1,l ettera a), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152, cessa di essere qualificato come rifiuto ai sensi e per gli effetti dell’articolo 184-ter del medesimo decreto legislativo n.152 del2006. Il richiamato DM 2 marzo 2018 per la qualità del biometano rimanda alle disposizioni del decreto del Ministero dello sviluppo economico 19 febbraio 2007, successivamente aggiornato con DM 18 maggio 2018.Pertanto occorre integrare il PMeC con i controlli da eseguire e i relativi criteri di accettabilità con riferimento a tutti i parametri di cui alle richiamate normative.
Torcia d’emergenza
A tal fine il Proponente dovrà monitorare in continuo la quantità di gas destinato alla combustione in torcia e registrare i dati relativi agli episodi di attivazione della stessa (numero, durata), al fine di quantificare le emissioni e prevenire episodi futuri. A parere della scrivente Agenzia è necessario registrare anche, in concomitanza di ciascun evento, il motivo per il quale si è resa necessaria l’attivazione della torcia, e quindi correlare tali informazioni con quelle inerenti le emissioni eccezionali e gli interventi di manutenzione da inserire nelle pertinenti tabelle del PMeC. Si evidenzia inoltre che la BAT 16.b fa riferimento alla possibilità di stimare una serie di ulteriori parametri (ad esempio composizione del flusso di gas, potere calorifico, coefficiente di assistenza, velocità, portata del gas di spurgo, emissioni di inquinanti (ad esempio NOx, CO, idrocarburi), rumore). Pertanto si rimanda all’Autorità competente la valutazione della opportunità di prescrivere la stima dei citati parametri, che a parere della scrivente Agenzia possono consentire di comprendere l’entità degli eventi di attivazione di questa gestione del biogas, che è alternativa e secondaria rispetto a quella che prevede il recupero energetico.
Impianto di cogenerazione e caldaia di emergenza
Per quanto attiene la caldaia che viene utilizzata in emergenza, si chiede al Proponente che le relative emissioni siano inserite tra le emissioni eccezionali, prevedendo la registrazione del numero e della durata delle ore di funzionamento.Si chiede inoltre di aggiornare le metodiche analitiche previste nella tabella C5 del PMeC, da individuare sulla base dei criteri di priorità fissati dal comma 17 dell’articolo 271 del D.Lgs. n. 152/2006, tenendo conto dell’ultima revisione vigente delle norme tecniche utilizzate
Separazione solido –liquido digestato e produzione ammendante
Con riferimento alle temperature di esercizio degli essiccatori si chiede al Proponente di indicare la temperatura dei flussi gassosi in ingresso al biofiltro; al riguardo si ricorda infatti che latemperatura ottimale per evitare di danneggiare il filtro e la popolazione microbicaè 20-40°C.Èinfinenecessarioche il Proponente descriva nel dettaglio la gestione del digestato in ingresso e in uscita dal processo di essiccazione, specificando i presidi ambientali previsti per la prevenzione delle emissioni di polveri, odori e composti organicinelle fasi di movimentazione e stoccaggio dell’ammendante.
Impianto di depurazione
Con riferimento allo schema di trattamento del digestato,si evidenzia che il Proponente non ha descritto le emissioni prodotte dalla vasca di equalizzazione e dall’impianto di osmosiinversa.Al riguardo il Proponente dovrà individuare le singole fonti di emissione di tutte le fasi del trattamento di depurazione e aggiornare conseguentemente la documentazione in atti.Si osservainoltre all’AC la necessità che il Proponente valuti l’applicabilità delle BAT 14d e BAT 53, ovvero il convogliamento e il trattamento dei flussi gassosi estratti anche alle fasi di equalizzazione e osmosi inversa, sulla base della rilevanza degli inquinanti presenti negli effluenti gassosi, nonché dell’impatto odorigeno degli stessi.
Sistemi di abbattimento
Pertanto si chiede di integrare, nella tabella C.6 del PMeC, il riferimento a tali attività di monitoraggio per il controllo del corretto funzionamento dello scrubber, senza rinviare alla tabella punti critici di controllo
VALUTAZIONE SULLO STUDIO DI DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI Per quanto attiene la dispersione degli inquinanti in atmosfera, si segnala l’assenza dellostudio modellistico della qualità dell’aria redattosecondo l’art.10 delle Norme di Attuazione del Piano di Risanamento per la Qualità dell’Aria.
Si ritiene pertanto necessario che l’impatto acustico previsionale post-operam dell’impianto in esercizio venga rivalutato tenendo conto del citato clima acustico.La documentazione integrativa dovrà necessariamente: Indicare l’arrotondamento a 0,5 dB dei livelli misurati/stimati come previsto dal DM 16/03/1998. Indicare l’incertezza di misura e la relativa regola decisionale applicata ai sensi della norma di “buona tecnica” UNI TR 11326-1:2009 e norma UNI TS 11326-2:2015, ai fini del confronto con i valori limite. Evidenziare in forma tabellare il confronto dei valori riscontrati/stimati, inclusa l’incertezza di misura, con i valori limite di emissione e con i valori assoluti di immissione, sia presso i recettori già individuati che in punti scelti al confine di proprietà, come previsto dalla D.G.R. 288/2006, a pag.49 della “Guida alla compilazione della domanda -Settore industriale”. Fornire copia dei certificati di taratura della strumentazione di misura (fonometro e calibratore) secondo quanto previsto dal DM 16/03/1998. Fornire la descrizione temporale prevista per le singole sorgenti specificante la durata, il tipo di funzionamento (continuo, periodico, discontinuo, ecc.) e l’eventuale contemporaneità di esercizio, ai sensi del DM 16/03/1998 All. B.D08 –Identif.ne, quantificazione del rumore e confronto con valore minimo accettabileLa scheda D8, non fornita, deve essere compilata secondo quanto previsto dalla D.G.R. 288/2006, indicando i parametri CA, LFe SQA cioè, rispettivamente, il contributo aggiuntivo che il processo in esame determina al livello di inquinamento nell’area geografica interessata (CA), il livello finale d’inquinamento nell’area (LF) ed il corrispondente requisito di qualità ambientale (SQA).