93ESIMO ANNIVERSARIO DI LATINA, LE PAROLE DELLA SINDACA CELENTANO

Le parole della Sindaca di Latina, Matilde Celentano, nel 93esimo anniversario del capoluogo di provincia

“Mi rivolgo all’intera comunità di questa città e della provincia nel cui territorio siamo ospiti e all’interno del quale Latina esprime il ruolo di capoluogo, per manifestare la mia personale commozione per essere oggi, 18 dicembre 2025, tra gli eredi e i custodi del patrimonio di civiltà che la città di Latina esprime fin dall’atto della sua nascita.

È con profonda emozione che ci ritroviamo qui, in Piazza del Quadrato, di fronte al Monumento al Bonificatore, per celebrare l’anniversario dell’inaugurazione della nostra Latina, che fu Littoria, avvenuta il 18 dicembre 1932.

Il fatto di trovarci qui insieme a celebrare questa giornata, non è soltanto un caso, un’occasione o una questione di opportunità: è il segno forte, e lasciatemi dire, bello, di una ritrovata consapevolezza sul ruolo di ciascuno dei protagonisti della vita politica, istituzionale, sociale e culturale del territorio.

Il 18 Dicembre non è unicamente la data sul calendario del Natale di Latina; è l’atto fondativo che ci definisce.

È il momento in cui una visione audace si trasformò in realtà, strappando all’oblio e alla malaria un territorio di paludi per farne una terra fertile e una città nuova.

Dobbiamo essere grati a coloro che, con sacrificio, hanno consentito tutto ciò, credendo in un futuro migliore e, instancabilmente, per realizzarlo.

Dobbiamo essere grati ai nostri padri che sono venuti qui per fame, come narrato dal nostro scrittore Antonio Pennacchi nel suo Canale Mussolini, vincitore del Premio Strega 2010. “Per la fame. Siamo venuti giù per la fame. E perché se no’? Se non era per la fame restavamo là. Quello era il paese nostro. Perché dovevamo venire qui? Lì eravamo sempre stati e lì stavamo tutti i nostri parenti. Conoscevamo ogni ruga del posto e ogni pensiero dei vicini, Ogni pianta. Ogni canale. Chi ce lo faceva fare a venire fin qua?”

Oggi, il nostro primo pensiero va a coloro che hanno reso possibile il passaggio dalla palude alla città nuova: i bonificatori, i pionieri venuti da ogni regione d’Italia e, in particolare, tutti i lavoratori che con la loro fatica e talvolta con il loro sacrificio estremo hanno innalzato le prime case, scavato i canali, tracciato le prime strade e dissodato i campi.

Latina è nata dal lavoro duro, dalla determinazione e da uno straordinario spirito di comunità.

Questa storia è la nostra eredità più preziosa.

L’eredità che ci ricorda che siamo il frutto di un grande progetto di trasformazione, un progetto che ha saputo unire culture ed esperienze diverse, creando un’identità unica: quella di una città di fondazione proiettata verso il futuro.

Dobbiamo onorare questa memoria non con la semplice nostalgia, ma facendone un motore per l’azione presente.

Latina, come un organismo vivo, ha attraversato fasi di crescita, difficoltà e cambiamenti. Ha sopportato il peso della guerra, la necessità della ricostruzione e la velocità delle trasformazioni del Novecento e del nuovo Millennio.

Oggi, la nostra città è una comunità adulta e consapevole, che ha pienamente riscattato le proprie origini storiche per abbracciare i valori della democrazia e della libertà, sanciti dalla nostra Costituzione.

Latina è una città resiliente. Sì, cari concittadini, siamo una comunità resiliente. La resilienza è nel nostro Dna, come ci hanno dimostrato ampiamente i nostri nonni, i nostri padri, che dal nulla hanno costruito una città e attraversato la tragedia della guerra e la sfida dell’industrializzazione.

Di fronte alle difficoltà che affrontiamo oggi, e sono tante, tantissime dobbiamo avere la stessa forza, e noi ce l’abbiamo, dei nostri padri per superarle.

Le difficoltà di oggi emergono da una complessità socio-economica che confluisce, come abbiamo visto recentemente, anche nella recrudescenza di fenomeni criminali.

Corre l’obbligo di ringraziare, insieme al Prefetto, tutte le forze dell’ordine per aver condiviso la necessità di istituire le zone rosse ai fini di restituire ai cittadini una maggior sicurezza urbana e di ringraziare la Regione Lazio, nella persona del presidente Francesco Rocca per aver messo a disposizione un consistente contributo per l’implementazione della video sorveglianza per la quale i nostri uffici sono al lavoro.

Ho citato poc’anzi le difficoltà di oggi che affondano in una complessità socio-economica che cerchiamo di fronteggiare con determinazione. Appena 18 giorni fa abbiamo aperto per tempo il dormitorio per l’emergenza freddo, assicurando ai senza fissa dimora un posto letto dignitoso e confortevole per le notti invernali.

I nostri Servizi sociali, sui quali investiamo con ben un terzo del nostro bilancio comunale, e i nostri servizi socio-sanitari distrettuali, che gestiamo con la Asl e con le amministrazioni comunali del distretto Lt2, restano tra i migliori a livello regionale. Perché tutti insieme guardiamo all’orizzonte, lavorando su questo territorio strappato alla palude, con una forza che ci contraddistingue, quella dei pionieri di questa terra.

Il nostro impegno come Amministrazione è quello di mette in campo, e lo stiamo già facendo, tutte quelle azioni necessarie a superare le difficoltà del momento, accogliendo le sfide di servizi in continua evoluzione.

A breve avremo le nostre case di comunità, finanziate con i fondi del Pnrr, per una medicina territoriale più efficiente ed efficace che metta al centro delle cure, sempre più multidisciplinari, la persona.

Colgo l’occasione per ringraziare tutto il personale sanitario e i vertici della Asl che non ci fanno mai mancare una proficua collaborazione istituzionale.

La scorsa settimana, per rimanere sui temi attuali, abbiamo completato la digitalizzazione dei servizi demografici. Forse abbiamo perso il fascino di una firma con una bella stilografica per l’evento della vita, una nascita, un matrimonio, un’unione civile, ma ci abbiamo guadagnato in termini di efficienza del servizio, avvicinandoci sempre di più agli standard europei.

Queste dicevo, sono questioni del momento: problemi che nascono e che si risolvono, sia pure tra alti e bassi e le difficoltà legare al reperimento delle risorse finanziare necessarie. Ma vi assicuro, consentitemelo, che anche le strade saranno riparate. Abbiamo previsto un mutuo di 10 milioni di euro.

Nonostante le contingenze del momento, non perdiamo di vista la prospettiva futura, la visione che vogliamo dare alla nostra città per renderla un punto di riferimento nel contesto nazionale e internazionale, cogliendo l’opportunità fornita dalla legge dello Stato sul nostro Centenario, la legge 130 del 2024, che ci affida importanti risorse.

Questo significa, ad esempio, valorizzare il patrimonio architettonico e culturale: Latina è un esempio straordinario di architettura del ‘900. Dobbiamo custodire e promuovere questa unicità. Abbiamo appena sottoscritto un protocollo con l’Agenzia del Demanio per ridare funzione agli immobili pubblici, sia comunali che dello Stato, al fine di valorizzare e riqualificare il patrimonio immobiliare in un’ottica di sostenibilità e rigenerazione del territorio. Una visione innovativa che unisce cultura, identità e sviluppo.

Il nostro sguardo al futuro ci fa sostenere l’innovazione e l’impresa: vogliamo una città che sia attrattiva per i giovani, per le nuove imprese e per la ricerca, investendo in una crescita sostenibile e intelligente. Ed è in questa direzione che va l’accordo sottoscritto, il mese scorso, con Unindustria e Sapienza Università di Roma. Un progetto ambizioso nato dalla volontà espressa dall’Amministrazione comunale di avviare un patto territoriale per le competenze e la competitività, quale strumento di governance multilivello per la promozione delle politiche attive del lavoro e dell’occupazione qualificata. Lo scopo della convenzione è, dunque, quello di promuovere Latina come un polo di riferimento nazionale e internazionale nel settore farmaceutico, attraverso la cooperazione tra istituzioni pubbliche, università e sistema industriale, finalizzata allo sviluppo della formazione avanzata, della ricerca scientifica, dell’innovazione tecnologica e delle politiche attive per il lavoro.

Migliorare la qualità della vita, dalle infrastrutture, alla cura del verde, all’efficienza dei servizi, è uno dei nostri obiettivi per rendere Latina, guardando al prossimo futuro, una città più vivibile, inclusiva e a misura di cittadino. In questi due anni e mezzo abbiamo investito tantissimo nella riqualificazione delle aree verdi e a breve sarà concluso anche il restyling del Parco Falcone e Borsellino, ma anche nelle infrastrutture sportive e nella promozione sportiva e degli stili di vita sani.

La nostra città è attraversata da importanti progetti di rigenerazione urbana, come quello a ridosso della Pontina che ha visto l’abbattimento dell’ex Icos, il recupero dell’ex scuola di via Milazzo, per citare alcuni esempi, e i “Villaggi urbani intelligenti, inclusivi e sostenibili” al Nicolosi. La rigenerazione urbana sta promettendo in tempi ormai strettissimi – il 2026 è alle porte – una “ricucitura” di aree degradate con il resto della città.

La rigenerazione urbana mostra forme e modelli innovativi all’insegna dell’inclusione, della sostenibilità e della resilienza, utilizzando spesso la cultura e le arti come elemento informante di tali processi.

I progetti di rigenerazione urbana non sono soltanto una questione estetica ma consentono di riempire i vuoti con presidi di legalità, scuole, studentati, sportelli istituzionali, università, fornendo nuove funzioni a immobili vetusti e abbandonati.

Un altro asset della nostra visione futura è rafforzare il
il legame con il territorio: i nostri Borghi sono il cuore pulsante del nostro tessuto sociale ed economico. Stiamo investendo nel loro sviluppo, attraverso la puntuale programmazione urbanistica e il progetto di promozione turistico-culturale legata al sito di Satricum, per la costituzione del Parco archeologico che unisce siti di interesse come il Procoio di Borgo Sabotino e Passo Genovese a Foce Verde.

Il futuro di Latina non si costruisce solo in Municipio, ma nelle piazze, nelle scuole, all’interno delle attività produttive e di erogazione dei servizi. Si costruisce con la partecipazione di ognuno di noi.

Il nostro dovere, in questi anni che ci separano dal 2032, è duplice:

onorare il passato, riscattando pienamente le nostre origini, nel solco dei valori democratici e costituzionali;

disegnare il futuro, per consegnare alle prossime generazioni una città all’altezza del suo potenziale e del suo ruolo.

Per questo, il nostro sguardo verso il Centenario diventa un vero e proprio piano strategico.

La nostra tabella di marcia ci impone di completare il recupero e la valorizzazione del nostro patrimonio architettonico di fondazione. Il volto di Latina deve essere quello di una “Città del Novecento” restaurata e proiettata in avanti. Stiamo lavorando per riqualificare le piazze, le vie storiche e le strutture che definiranno l’immagine di Latina nei prossimi decenni.

La sfida è fare di Latina un modello di città green, investendo in una mobilità urbana sostenibile e nel contrasto ai cambiamenti climatici, in linea con gli obiettivi europei. Vogliamo che Latina sia un polo di attrazione per la ricerca e l’impresa innovativa.

Il Centenario dovrà essere celebrato non solo con eventi, ma con lasciti permanenti. Significa investire nelle nostre scuole, nelle università e nelle strutture culturali, affinché i nostri giovani siano i veri protagonisti del futuro pontino.

Concludendo, cari concittadini, raccogliamo l’eredità dei pionieri e guardiamo avanti con fiducia e senso di responsabilità.

Come scriveva il poeta Virgilio, “Labor omnia vicit improbus”: la fatica ostinata vince ogni cosa.

È con questa stessa tenacia, la stessa che ha permesso ai nostri padri di piegare la palude alla volontà dell’uomo, che oggi siamo chiamati a trasformare la nostra eredità in una visione concreta per il futuro.

Il 18 dicembre ci ricorda che siamo in grado di realizzare grandi cose, partendo da zero, se lavoriamo uniti. Vi esorto a sentirvi protagonisti di questa storia. Amiamo la nostra città, onoriamo la sua storia, e lavoriamo insieme per il suo futuro”.

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