77ENNE UCCISO A PICCONATE DENTRO CASA: FISSATO IL RITO ABBREVIATO

Tribunale di Velletri
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Omicidio Vetrano: si celebrerà il prossimo 11 novembre il processo a carico del 25enne rumeno accusato di aver ucciso Vincenzo Vetrano

È stato fissato per il prossimo 11 novembre il rito abbreviato per Vasilica Miclaus, il 25enne rumeno, difeso dall’avvocato Alessandro Gerardi, accusato dell’omicidio del 77enne Vincenzo Vetrano, avvenuto a Nettuno il 18 agosto 2023.

A settembre 2023, il tribunale del Riesame di Roma ha rimesso in libertà il fratello maggiore dell’indagato, 27 anni, in un primo momento accusato anche lui di aver ucciso a picconate l’anziano, trovato cadavere in una sua proprietà in via dei Laghi, a Nettuno. In capo al 27enne è rimasta solo l’accusa della rapina ai danni dell’anziano e il suo processo si celebrerà col rito ordinario.

Il giudicio abbreviato per il 25enne Vasilica Miclaus, invece, si sarebbe dovuto celebrare oggi, 21 ottobre, ma è stato rinviato al prossimo 11 novembre per una indisposizione del giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Velletri.

Le indagini svolte dai carabinieri di Anzio e dai loro colleghi del gruppo di Frascati, coordinati dal sostituto procuratore di Velletri, Luisa D’Innella, si sono concentrate fin da subito sui due giovani fratelli stranieri arrestati poche ore dopo.

L’omicidio del 77enne Vetrano scosse la comunità del Casello 45, una zona che unisce i territori della medesima Nettuno, Aprilia e Ardea. Il 77enne trovato morto in una struttura ancora in costruzione tra Aprilia e Nettuno, secondo gli inquirenti, è stato colpito con un piccone dal 25enne: una botta secca alla nuca fatale. Ai due romeni, Vetrano era solito affidare lavori di ristrutturazione della casa, sebbene i loro rapporti fossero diventati via via sempre più tesi a causa delle continue richieste di denaro.

Sul luogo del delitto, sin da subito, i Carabinieri della Compagnia di Anzio e Nettuno hanno preso in carico il caso. Dalle prime ricostruzioni, pareva che si fosse trattato di una rapina finita male. In realtà si è poi delineato un quadro in cui sarebbe stato più di un incontro per un chiarimento terminato in tragedia. Vetrano è stato trovato steso a terra sanguinante con una ferita molto profonda alla testa, conseguenza, secondo l’ipotesi investigativa, di una lite dovuta a un contenzioso per una somma di denaro.

L’ipotesi dell’omicidio dell’ex gestore di una pompa di benzina ad Aprilia è stata immediatamente la pista più battuta e i militari dell’Arma hanno fermato e portato in caserma ad Anzio i due uomini che, la sera prima, sarebbero stati visti in compagnia di Vetrano (una circostanza smentita, almeno per quanto riguarda il maggiore dei fratelli, dal Riesame) il quale sembrerebbe essere stato stato preso di mira dai medesimi. Era stato proprio Vetrano, la sera prima di morire, a chiamare i Carabinieri, intervenuti successivamente sul posto, per segnalare la presenza dei due uomini, uno dei quali sarebbe stato trovato dentro casa.

I due fratelli sono stati bloccati poco dopo il delitto nelle vicinanze dell’abitazione di Vetrano, a bordo della loro auto, che è stata perquisita e sequestrata. Sequestri che hanno riguardato anche l’abitazione, dove è stato rinvenuto il corpo della vittima, l’arma del delitto, i cellulari dei fratelli e i loro indumenti.

Ad ogni modo, una volta fermati, i due fratelli romeni di 23 e 25 anni, accusati di aver ucciso il 77enne, non hanno voluto parlare agli inquirenti.

Secondo l’accusa, il 25enne si sarebbe appostato nell’abitazione in costruzione che si trova dietro la casa del 77enne. Una volta scoperto da Vetrano, Miclaus lo avrebbe colpito violentemente col piccone alla testa e in faccia. Entrambi i fratelli erano entrati dentro la casa di Vetrano per rubare oggetti e altro materiale. A costituirsi parti civili il figlio e la moglie di Vincenzo Vetrano, assistiti dall’avvocato Riccardo Amadei.

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