60MILA EURO DI BONIFICO, BADANTE A GIUDIZIO PER CIRCONVENZIONE DELL’ANZIANA CHE ASSISTEVA

Badante sottrae migliaia di euro ad un’anziana: la donna è stata rinviata a giudizio e dovrà affrontare il processo

La donna di 58 anni, italiana, M.B. (le sue iniziali), è stata rinviata a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Giuseppe Molfese, su richiesta del pubblico ministero Daria Monsurrò. La 58enne era iscritta nel registro degli indagati per circonvenzione di incapace e, lo scorso anno, per i fatti a lei contestati avvenuti nel 2023, è stato emesso un provvedimento di divieto di avvicinamento all’anziana di 78 anni che avrebbe truffato. L’anziana, peraltro, è affetta da demenza senile e per l’accusa sarebbe stata vittima dei comportamenti della 58 che le avrebbe provato a sottrarre la somma di 60mila euro, facendola firmare un bonifico bancario.

La badante, che si occupava della signora sin dal 2007, si sarebbe recata presso una filiale della Banca popolari di Fondi a Latina, presentando una richiesta firmata dall’anziana per i 60mila euro tramite bonifico.

Il primo a insospettirsi sarebbe stato il dipendente della banca che, dopo aver avvertito il direttore di filiale, ha agito bloccando l’operazione. Prima del niet all’operazione, il direttore di banca avrebbe parlato con la 78enne e si sarebbe reso conto che la donna non avrebbe mai potuto acconsentire al bonifico, considerando le sue condizioni.

La banca, in seguito, ha avvertito i figli della donna che hanno sporto denuncia alla Questura di Latina. Da qui, è nata l’inchiesta coordinata dall’ex procuratore aggiunto Carlo Lasperanza.

Interrogata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina Pierpaolo Bortone, dopo essere stata destinataria del provvedimento che le vietava di avvicinarsi all’anziana, la donna ha spiegato che i soldi del bonifico erano dovuto a un accordo conciliativo perché, negli anni, era stata mal retribuita e pagata in nero. Oggi, il rinvio a giudizio per un processo che inizierà l’1 ottobre 2025 davanti al giudice monocratico Simona Sergio.

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