RECUPERO EX AVIR DI GAETA: QUEL PROJECT FINANCING APPROVATO IN CONSIGLIO IN POCHE ORE

Stabilimento ex Avir di Gaeta

La vetreria, sorta agli inizi del XX secolo come cooperativa, operava a Gaeta con una produzione importante già durante la Grande Guerra. Nel 1924 divenne spa, dando inizio ad una serie di passaggi di proprietà che hanno avuto fine con la vendita del sito a privati. Lo stabilimento dell’ ex Avir, fu collocato in un punto strategico della città di Gaeta, vicino al centro e a ridosso della spiaggia di Serapo che rappresentava una fonte approvvigionamento rapida della materia prima. Nel 1955 iniziò la trasformazione industriale, vennero introdotti i macchinari meccanici moderni e ridotta la manodopera che passò da circa 400 unità a circa 200 operai. Nel 1968 l’azienda venne acquistata dall’AVIR S.p.a. che possedeva quasi la totalità delle vetrerie presenti sul territorio nazionale. Negli anni ’70 l’attività andò diminuendo finché negli anni ottanta chiuse definitivamente.

Lo scorso 11 agosto il Sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano aveva dichiarato in un video autoprodotto di non vedere l’ora di salire su una ruspa e dare attuazione alle diverse sentenze del Consiglio di Stato che avevano attribuito in quei giorni al Comune la proprietà dell’area industriale su cui sorgeva, sino a poco meno di quarant’anni fa, l’ex vetreria Avir a poche centinaia di metri dalla spiaggia di Serapo. 

Meno di un mese dopo il consiglio comunale approvava la proposta di progetto preliminare di recupero dell’ex Avir, votando anche la variante urbanistica in cui si destinava l’area a Polo Civico Museale. Il 13 settembre i Carabinieri Forestali Lazio – Gruppo Latina – avevano posto i sigilli all’ex Avir di Gaeta, un provvedimento che rappresentava una nuova puntata di una storia infinita di sequestri e dissequestri cominciata nel lontano 2011.

Il sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano (Forza Italia)

A metà febbraio di quest’anno Tribunale di Latina accoglieva il ricorso del Comune di Gaeta dissequestrando l’ex Avir che tornava per buona parte nelle disponibilità dell’amministrazione. Infine il 21 maggio la Giunta con la delibera n.95 ha approvato il recupero, la sistemazione e la valorizzazione dell’area ex Avir nell’ambito della proposta di variazione al Piano delle Opere Pubbliche 2020-2022 dando seguito alla decisione adottata a maggioranza in Consiglio il 6 settembre precedente.

Il progetto prevede che durante la prima annualità il Comune contribuisca all’avvio dei lavori con 541mila euro, nel corso della seconda annualità siano enti pubblici sovracomunali a partecipare con quasi 8 milioni di euro, mentre l’ultimazione dell’opera avvenga con l’impiego di ben 32 milioni di euro da parte di un soggetto privato.

Rileggendo ora i resoconti dei lavori consiliari si comprende quanto per alcuni esponenti dell’assise cittadina il voto sul progetto preliminare di riqualificazione dell’ex vetreria sia giunto al termine di una lunga riflessione sofferta.

Il consigliere comunale Emiliano Scinicariello

Di seguito l’intervento consigliere Emiliano Scinicariello (lista civica “Una Nuova Stagione”) in occasione della seduta del 6 settembre:

“Dico io ma questo progetto da quando ce l’ha nella tasca? Non lo poteva cacciare qualche giorno prima e farlo metabolizzare? Perché è questo che non…, io non riesco è una questione di coscienza, la mia sensibilità politica pur scarsa, non riesce ad immaginare di dover votare positivamente un progetto che io ho visto per due ore, tre ore e sul quale non ho potuto dire nulla. Guardi io avrei voluto dire un’altra cosa per esempio, vedo il piano economico finanziario di 40 milioni, ora è evidente che il bene sarà anche del Comune di Gaeta, ma il Comune di Gaeta non avrà mai 40 milioni di euro, quindi si dovrà mettere in piedi un project financing, trovare delle aziende, effettuare un investimento. Ma vogliamo ragionare su questo? No, noi dobbiamo votare e basta! Siccome qui siamo in un Consiglio Comunale e non “dai fratelli Mercurio” per cui piglia uno e dici “vota” no! Ripeto, sono mortificato due volte, non solo perché è successo questo, ma perché io questo progetto lo volevo votare, la mia firma qui l’avrei voluta votare, la mia coscienza politica mi impedisce di votare a favore, ma le dico anche che non voterò contro.

Risposta del sindaco Cosmo Mitrano: “Guarda Consigliere in linea di principio con le sue parole, giustamente, perché non si conoscono gli artefatti, quindi la comprendo su quello che dice, però molte volte davanti la coscienza politica bisogna far prevalere l’interesse del bene comune e le garantisco e non voglio filosofeggiare, anzi sembra più un discorso di sinistra che non di Centro Destra come diceva Massimo Magliozzi. Ma in questo caso avevamo una necessità assoluta e probabilmente le settimane prossime, nei prossimi giorni e una persona già mi faceva il segno, quando vedrà quello che potrebbe accadere, non sono un profeta, non so quello che potrà accadere, però quello che potrebbe accadere si renderà conto che oggi questo passaggio in Consiglio Comunale con l’apposizione di un vincolo forte pubblicistico le fa superare la sua coscienza politica, perché lei ha partecipato a rendere pubblico un bene che rappresenta come avete detto tutti voi il cuore pulsante della Città. E ripeto Consigliere in linea di principio assolutamente, anche e me lo sciroppo non mi piace, però quando hai mal di gola o comunque sei febbricitante devi prendere lo sciroppo, devi prendere la tachipirina.

Replica del consigliere Scinicariello: ” Mi permette Sindaco, da due anni a questa parte ho bevuto una cisterna di sciroppo “.

All’indomani il consigliere Scinicariello avrebbe postato sul proprio profilo Fb il seguente comunicato:

L’emozione ha tanti volti. La mia emozione ha il volto della sofferenza e del riscatto

Anch’io, come il Sindaco Mitrano, ho avuto una nottata insonne. La sua, …quella che ha preceduto il Consiglio Comunale, la mia, quella successiva.

Per la prima volta, e certamente per l’ultima, ho votato in modo differente rispetto a quello che avevo condiviso col mio gruppo politico, e perfino rispetto a quello che avevo annunciato in Consiglio Comunale.
L’ho fatto “in corsa”, chiedendo una sospensione del Consiglio e chiedendo chiarimenti che non era stato possibile avere considerati i tempi stretti dettati dall’urgenza.
L’ho fatto consultandomi a seguire con Luca e Gianluca, compagni con cui condivido questa esperienza e che erano presenti ieri sera in Aula Consiliare.
L’ho fatto poiché non esiste argomento per Gaeta epocale quanto l’AVIR. Ma non nego di aver sofferto nell’effettuare questa scelta.

Ma l’ho fatto anche perché chi ha la mia stessa sensibilità politica non poteva opporsi all’acquisizione pubblica di un’area così strategica per la città di Gaeta.
E perché quel progetto preliminare, benché “ingoiato” a scatola chiusa, senza possibilità di eccepire alcunché, tutto sommato prevedeva meno cubature di qualsiasi altro progetto fosse mai stato presentato per quell’area, perché prevedeva funzioni di pubblica utilità, che forse sarebbe stato importante, democratico, discutere e concertare, rivedere, ma tant’è.
L’ho fatto infine, perché penso che come unico rappresentante del centrosinistra in Consiglio Comunale (vi prego, nessuna polemica, ma penso che non siano i simboli, ma le azioni, ad identificare il percorso politico di ciascuno) dovesse essere in qualche modo riscattato un errore compiuto dal centrosinistra anni addietro. Bisogna essere intellettualmente onesti e riconoscerlo, si poteva acquistare e per un errore di valutazione o scarsa lungimiranza non lo si è fatto.
Di certo “l’anima vetraia” è sempre stata di sinistra, e ho pensato – ribadisco non senza turbamenti – a cosa sarebbe stato se l’unico consigliere a votare contro (o non a favore) fosse stato anche l’unico di sinistra.

Ho votato a favore di questo progetto preliminare che rafforza il vincolo pubblicistico sull’area, ma chiedendo come condizione imprescindibile al Sindaco che nella redazione del progetto definitivo e della stesura delle linee guida di un eventuale, ma fatalmente ineludibile bando per il Project Financing, vengano fattivamente coinvolte le minoranze, tutte le minoranze, siano quelle presenti in questo Consiglio Comunale, o quelle dei Consigli Comunali che verranno.
Se c’è una vittoria, deve essere di tutta la città, non solo di una parte.

Per questi motivi sono consapevole di aver fatto la cosa giusta, ma per gli stessi motivi non riesco ancora a gioirne”.


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