Trovato in possesso quasi tre chili di cocaina “brandizzata”: si è svolto l’interrogatorio di convalida del 33enne albanese
Si è avvalso della facoltà di non rispondere il 33enne Taku Kristi, l’albanese, difeso dall’avvocato Campilongo, che è stato arrestato lo scorso 3 ottobre dalla Squadra Mobile di Latina per possesso di 3 chili di cocaina. L’uomo non ha risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, che ha convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere.
I poliziotti della Squadra Mobile di Latina, guidati dal vice questore Guglielmo Battisti, lo avevano tratto, ritenendolo un narcotrafficante attivo nella provincia di Latina. La particolarità della cocaina era la sua “brandizzazione”, avvolta con la scritta della nota marca di orologi di pregio “Rolex”.
Gli investigatori avevano avuto notizia di alcuni movimenti sospetti all’interno di un capannone abbandonato a Sabaudia, in cui erano accatastati rottami di vecchi mezzi e rifiuti. Le successive attività di appostamento ed osservazione, finalizzate a riscontrare la notizia, avevano fatto notare un uomo in atteggiamenti sospetti, intento ad entrare nel capannone ed uscire dopo pochissimi minuti, per poi recarsi presso la sua abitazione che si trova nelle immediate vicinanze.
Sulla scorta di quanto accertato, nel corso della mattinata del 3 ottobre, gli investigatori della Squadra Mobile, dopo essersi posizionati nei pressi dell’abitazione dell’uomo, hanno fermato il sospettato. Si tratta, per l’appunto, del cittadino albanese, classe 1991, Taku Kristi. Il 33enne è in attesa di rilascio del permesso di soggiorno ed è già gravato da numerosi precedenti legati al traffico di sostanze stupefacenti. Le cronache ci dicono che nel 2015, Kristi fu arrestato a Bolzano con 300 grammi di cocaina occultati nei calzini.
La perquisizione personale e presso l’abitazione ha consentito di rinvenire un primo significativo quantitativo di cocaina e materiale per il suo confezionamento e pesatura. La successiva verifica all’interno del capannone dismesso, dove l’uomo si era recato anche nel corso della stessa mattinata, ha permesso di rinvenire un ulteriore ingente quantitativo di cocaina suddiviso in due “panetti” da un chilogrammo riportanti il brand di una nota marca di orologi. Complessivamente, quindi, gli investigatori della Squadra Mobile hanno rinvenuto quasi tre chili di cocaina oltre a vario materiale per il confezionamento e pesatura.
Le successive perquisizioni effettuate presso altre persone con le quali l’arrestato era solito intrattenersi giornalmente, hanno consentito di scoprire, nell’abitazione di un altro cittadino albanese, sempre classe 1991, 48.000 euro in denaro contante, nascosti all’interno di uno zaino appoggiato in un armadio dell’abitazione.
In ragione dell’assenza di redditi leciti, che potessero giustificare il possesso di tale ingente somma di denaro, gli agenti hanno provveduto al sequestro del denaro, anche al fine di verificarne l’eventuale riconducibilità all’arrestato.