Trovato in possesso di quasi tre chili di cocaina “brandizzata”: si è concluso il rito abbreviato per un 34enne albanese
Sei anni di condanna per spaccio di sostanza stupefacente, 40mila euro di multa e l’espulsione dall’Italia una volta che avrà espiato la pena. È questo l’esito del rito abbreviato a carico del 33enne albanese Taku Kristi, arrestato lo scorso 3 ottobre dalla Squadra Mobile di Latina per possesso di 3 chili di cocaina. A deciderlo è stata, al termine del processo, celebratosi oggi, 8 maggio, il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Laura Morselli.
Kristi, difeso dall’avvocato del foro di Paola, Arcangela Campilongo, vedrà anche confiscato tutto il materiale a lui sequestrato dagli agenti di Polizia.
Dopo l’arresto, il trentenne, originario dell’Albania, si era avvalso della facoltà di non rispondere. L’uomo era rimasto in silenzio di fronte alle domande del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, che aveva convalidato l’arresto e disposto la custodia cautelare in carcere.
I poliziotti della Squadra Mobile di Latina lo avevano tratto, ritenendolo un narcotrafficante attivo nella provincia di Latina. La particolarità della cocaina era la sua “brandizzazione”, avvolta con la scritta della nota marca di orologi di pregio “Rolex”.
Gli investigatori avevano avuto notizia di alcuni movimenti sospetti all’interno di un capannone abbandonato a Sabaudia, in cui erano accatastati rottami di vecchi mezzi e rifiuti. Le successive attività di appostamento ed osservazione, finalizzate a riscontrare la notizia, avevano fatto notare un uomo in atteggiamenti sospetti, intento ad entrare nel capannone ed uscire dopo pochissimi minuti, per poi recarsi presso la sua abitazione che si trova nelle immediate vicinanze.
Sulla scorta di quanto accertato, nel corso della mattinata del 3 ottobre, gli investigatori della Squadra Mobile, dopo essersi posizionati nei pressi dell’abitazione dell’uomo, avevano fermato il sospettato. Si trattava, per l’appunto, del cittadino albanese, classe 1991, Taku Kristi. Il 34enne, in quel momento, era in attesa di rilascio del permesso di soggiorno ed era già gravato da numerosi precedenti legati al traffico di sostanze stupefacenti. Le cronache ci dicono che, nel 2015, Kristi fu arrestato a Bolzano con 300 grammi di cocaina occultati nei calzini.
La perquisizione personale e presso l’abitazione aveva consentito di rinvenire un primo significativo quantitativo di cocaina e materiale per il suo confezionamento e pesatura. La successiva verifica all’interno del capannone dismesso, dove l’uomo si era recato anche nel corso della stessa mattinata del 3 ottobre, aveva permesso di rinvenire un ulteriore ingente quantitativo di cocaina suddiviso in due “panetti” da un chilogrammo riportanti il brand di una nota marca di orologi. Complessivamente, quindi, gli investigatori della Squadra Mobile avevano rinvenuto quasi tre chili di cocaina, oltreché a vario materiale per il confezionamento e pesatura.
Le successive perquisizioni effettuate presso altre persone, con le quali l’arrestato era solito intrattenersi giornalmente, avevano consentito di scoprire, nell’abitazione di un altro cittadino albanese, sempre classe 1991, 48.000 euro in denaro contante, nascosti all’interno di uno zaino appoggiato in un armadio dell’abitazione.
In ragione dell’assenza di redditi leciti, che potessero giustificare il possesso di tale ingente somma di denaro, gli agenti avevano provveduto al sequestro del denaro, anche al fine di verificarne l’eventuale riconducibilità all’arrestato.