Un’attenta analisi al 75esimo anniversario della Liberazione di Milano dall’occupazione nazifascista l’ha svolta in streaming dalla pagina Facebook del Comune di Latina l’assessore alla cultura Silvio Di Francia assieme allo storico Umberto Gentiloni, autore Storia della Italia contemporanea 1943-2019. I due hanno sottolineato dietro alla Resistenza all’occupazione tedesca si nascondano mille resistenze differenti. Non solo quella più propriamente detta “partigiana”, ma anche quella di quei soldati che non rinunciarono alla divisa dell’esercito italiano dopo l’8 settembre e furono deportati nei campi di prigionia in Germania, quella dei Carabinieri che rimasero fedeli alla Monarchia, quella di quei sacerdoti che difesero le proprie comunità, e infine quella di quegli italiani che scelsero di ospitare nelle proprie abitazioni in clandestinità famiglie di ebrei.
LA MEMORIA INDIVIDUALE E L’INCLUSIONE
Per Di Francia e Gentiloni se da un lato non possa ricercarsi una memoria condivisa di quegli anni, perché la memoria è selettiva ed individuale, dall’altro si debbano evidenziare valori di inclusività nella Festa del 25 aprile. Inclusività che non ammette condanne ed esclusioni nei confronti di coloro che in buona fede scelsero di combattere sul fronte opposto, dalla parte della Repubblica Sociale Italiana.
OGGI NON ABBIAMO LO SPIRITO PER FESTEGGIARE
Il sindaco di Latina Damiano Coletta ha avuto parole rivolte alla grave emergenza sanitaria che il nostro Paese sta vivendo : “Oggi stiamo vivendo una esperienza durissima per la nostra comunità e per il nostro Paese. L’emergenza del Coronavirus sta mettendo a dura prova il nostro equilibrio sanitario, sociale ed economico e, mai come oggi, questa ricorrenza assume un senso ed un significato così profondo“. E ancora Coletta: “Oggi non abbiamo lo spirito per festeggiare. Siamo troppo provati dal dolore e dalle preoccupazioni per il presente e per il futuro del nostro Paese. Ma non possiamo e non dobbiamo perdere la fiducia e la speranza proprio perché altre volte nella nostra storia abbiamo saputo rialzare la testa.
IL VALORE PARTICOLARE DELLA CELEBRAZIONE NELL’EMERGENZA
Ecco perché proprio oggi questa celebrazione ha un valore particolare… E oggi, pagando il prezzo alto della privazione di alcuni diritti per garantire la sicurezza delle persone, tutti abbiamo capito quale sia il valore della libertà. Siamo abituati ad essere liberi e questo privilegio, frutto della conquista della lotta partigiana, lo dobbiamo saper onorare, lo dobbiamo saper custodire e non dobbiamo mai darlo per scontato. E nel dire questo mi rivolgo soprattutto ai nostri giovani, esprimendo eterna gratitudine ai nostri padri, ai nostri anziani, quelli che ci hanno insegnato i valori del rispetto e del senso di responsabilità, che oggi sono più colpiti da questa emergenza e che dobbiamo in qualche modo saper tutelare.
COESIONE E SOLIDARIETÀ
Il sindaco del capoluogo ha ancora fatto riferimento a valori di coesione e solidarietà fondamentali in questa emergenza: “Oggi la nostra comunità ha saputo rispondere alla sfida del Coronavirus in modo unito, coeso solidale e direi con grande dignità. Ed in modo unito, coeso e solidale dobbiamo saperci rialzare come fece il nostro Paese dopo essere stato liberato, quando uomini e donne diversi per fede, ideologie, storie hanno scritto la Costituzione facendo riferimento ai valori imprescindibili che rappresentano le fondamenta della nostra Repubblica: il lavoro, la libertà, la democrazia, i diritti, i doveri, la solidarietà, la partecipazione”.
LA SALUTE COME BENE COMUNE PRIORITARIO
Il primo cittadino di Latina nella parte centrale del suo discorso: “Oggi stiamo combattendo una sfida contro un nemico invisibile. Questa dura esperienza oggi ci sta, nostro malgrado, insegnando quanto siano importanti certi valori: il rispetto delle norme, il senso di responsabilità, la solidarietà ed il riconoscimento della dignità della vita umana. Stiamo difendendo il diritto alla salute sacrificando la nostra libertà. Perché la salute è un Bene Comune prioritario. Questa dura esperienza ci sta insegnando l’importanza di stare dalla parte dei più deboli: gli anziani, i bambini, le persone fragili, coloro che hanno perso il lavoro”.
IL PENSIERO AI LAVORATORI PRECARI
La parte conclusiva delle parole di Coletta rivolta ai lavoratori precari: “La nostra Resistenza ci vede oggi tutti impegnati a rimboccarci le maniche. Tutti i lavoratori comprese quelle categorie di lavoratori precari che in questi giorni ci hanno permesso di sopravvivere nelle nostre case. Nostri concittadini che affrontano turni di lavoro infiniti, che affrontano il rischio di ammalarsi a loro volta e che qualche volta si ammalano e qualche volta non ce la fanno. E mi riferisco anche a chi in questo momento un lavoro non ce l’ha. Sono storie che, una volta usciti fuori da questa emergenza, che meritano di essere raccontate”.
LA FARFALLA GIALLA SOPRA I FILI SPINATI
“Siate sempre come quella farfalla gialla sopra i fili spinati”. Sono le parole di Liliana Segre pronunciate nel Parlamento europeo e rivolte ai giovani e questa è stata la citazione utilizzata dal sindaco accanto al testo della canzone “Viva l’Italia” di Francesco De Gregori.
IL SINDACO DI APRILIA SULLA SANITÀ PUBBLICA E L’ISTRUZIONE
Celebrando non solo i 75 anni dalla Liberazione, ma anche gli 84 anni dalla fondazione della città di Aprilia il sindaco Antonio Terra, in una lettera rivolta a tutti i suoi concittadini, ha sottolineato l’importanza della sanità pubblica in una fase così delicata:
Io credo che momenti straordinari come quello che stiamo vivendo chiedano a tutti noi, giorno dopo giorno, di ripercorrere la nostra storia comune e i valori che ci uniscono. Se c’è una cosa che questa tremenda epidemia ci sta insegnando è proprio l’importanza dei beni comuni: la sanità pubblica e gratuita per tutti, che per troppi anni è stata interessata da tagli e guidata da logiche esclusivamente economiche; la scuola e la sua funzione insostituibile di costruzione del futuro ma anche di catalizzatore dei vincoli nazionali; il coordinamento efficace tra Stato ed Enti locali, messo continuamente sotto pressione anche nelle ultime settimane e che richiederà probabilmente una revisione, un “tagliando”, quando questa fase di emergenza sarà terminata; l’Unione Europea, come vocazione naturale per un continente non più centrale nello scacchiere internazionale e per Paesi che da soli non avrebbero neanche le disponibilità economiche minime per ripartire.
SABAUDIA
Sabaudia ricorda l’anniversario della Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazi-fascista e omaggia simbolicamente i caduti di tutte le guerre. Questa mattina il sindaco Giada Gervasi, accompagnata dal comandante della Polizia Locale Miraglia, ha deposto un cuscino d’alloro al monumento dei caduti sito nel Parco Medaglie d’Oro e un mazzo di fiori ai monumenti di Borgo Vodice e Borgo San Donato. Con l’occasione un pensiero è stato rivolto a tutti i defunti di questa pandemia, che proprio a causa dell’emergenza in atto non hanno potuto beneficiare del calore e dell’ultimo saluto dei propri cari.
Il sindaco Gervasi: “… il mio pensiero va a tutti coloro che hanno saputo resistere. Ed in questo momento particolare della nostra storia, non posso non pensare a coloro che oggi stanno operando la loro resistenza contro il virus che ci sta attanagliando: i malati, i loro cari, i medici, gli infermieri e gli operatori sanitari, i volontari, i trasportatori, i commercianti e tutti coloro impegnati in prima linea, in un modo o nell’altro, per far fronte ad un’emergenza socio-sanitaria di dimensioni planetarie, che sta mostrando la vulnerabilità dell’essere umano così come la sua grande determinazione”.
CORI
Non aveva l’umore giusto per celebrazioni ufficiali e solenni questa mattina il sindaco Mauro De Lillis, che davanti al Monumento ai caduti della II Guerra Mondiale, al termine dell’inno nazionale ha tenuto sottolineare come la comunità di Cori quest’oggi si debba stringere attorno alla famiglia del concittadino scomparso a causa del covid-19. L’ex sindaco Tommaso Conti, traendo spunto dal 75esimo anniversario dalla Liberazione di Milano dall’occupazione nazifascista ha rivolto ai lettori un augurio di serenità: “Buona Liberazione a tutti, che ognuna la trovi dentro di sé, la capacità di amare, di vivere in pace e in serenità, libero dal bisogno, dalle costrizioni, dagli obblighi non voluti, dalle malattie, dalle prepotenze, dalle arroganze, che si svegli la mattina sapendo cosa fare, anche niente, che abbia una vita serena e talvolta felice. Ogni Liberazione collettiva nasce dall’ansia di liberazione personale, ci libereremo tutti, questo è l’ augurio che vi faccio e questa è la lezione di quei ragazzi che presero la strada della montagna… “