L’evento con il Presidente della Regione e il Ministro delle Politiche del Mare costa caro al Comune di Latina: stimati 20mila euro
Il Comune di Latina stima di spendere 20mila euro, come cifra massima, per un evento che si terrà il prossimo 16 febbraio presso il teatro comunale “D’Annunzio”. Lo certifica una delibera della Giunta Celentano, votata lo scorso 31 gennaio.
L’occasione la dà “Sorella Acqua”, “un convegno incentrato sul tema della Marina della città – si legge in delibera – con l’idea di creare un evento nell’ambito del quale saranno trattate le diverse tematiche che interessano, a vario titolo, la gestione degli ambiti costieri.
Un giorno a cui la Giunta di centrodestra deve tenere molto, vista la partecipazione prevista del Ministro della Protezione Civile e le Politiche del Mare, Nello Musumeci e del Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca. Non mancheranno altri parlamentari ed autorità come Sindaci, Presidente della Provincia, Presidente CCIAA, Responsabile del Consorzio di Bonifica, Presidente Fondazione Caetani, autorità Religiose ed associazioni di categoria.
Secondo la Giunta Celentano si tratta di “una opportunità di promuovere e sostenere la causa della valorizzazione e della salvaguardia della fascia costiera del territorio comunale, tratto di litorale di rilevante valenza ambientale, inserito nel contesto del Parco Nazionale del Circeo”.
Ma perché un convegno di questo genere, che si svolgerà al chiuso, quindi senza difficoltà logistiche, né spese ulteriori per affitti di sale e strumentazioni tecniche (siamo in un teatro che è provvisto praticamente di tutto), costerebbe addirittura 20mila euro?
A rispondere è la stessa delibera. I soldi occorrono per le seguenti voci: ideazione, comunicazione, promozione, realizzazione e stampa di locandine, totem, inviti; catering per un light lunch da offrire ai partecipanti; accoglienza e service per il teatro; contributo per il/la presentatore/ presentatrice.
Ad ogni modo, anche a leggere, queste voci, 20mila euro di soldi pubblici appaiono veramente troppi. E per non essere scoperti, la Giunta ha pensato di prelevare dal fondo di riserva del Comune di Latina non la cifra stimata (20mila) ma il doppio: 40mila euro. Per l’amministrazione, però, “Sorella Acqua” si inserisce nelle “attività propedeutiche alla presentazione della candidatura della Città di Latina a Città della Cultura 2026 nella fase di selezione finale”.