2 MILIONI EROGATI AI DIPENDENTI DELLA PROVINCIA PER ERRORE: L’ENTE CORRE AI RIPARI DOPO CASSAZIONE

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La Provincia di Latina deve recuperare quasi due milioni Euro da diversi dipendente dell’Ente di Via Costa

A stabilirlo è una sentenza della Cassazione datata 2021 che è arrivata alla fine di una controversia tra 13 dipendenti della Provincia e l’Ente medesimo iniziata anni prima, addirittura nel 2002.

Nel luglio di venti anni fa, infatti, la Provincia assorbì nel proprio organico del personale. Tra questo, 13 dipendenti promossero ricorso al Tribunale di Latina – Sezione Lavoro, per ottenere, tra l’altro, il riconoscimento della integrale applicazione della deliberazione di Giunta Regionale n. 2021/2001 per la parte relativa al trattamento economico da riconoscere al personale trasferito.

A settembre 2011, il Tribunale di Latina accolse il ricorso dei ricorrenti stabilendo il diritto degli stessi a percepire le somme richieste sulla base di quanto determinato dal Consulente tecnico nominato dal giudice della Sezione Lavoro. Una sentenza che incise anche sulla posizione giuridica di una pluralità di dipendenti che si trovavano nella medesima situazione dei ricorrenti. Ecco perché, su richiesta degli stessi dipendenti, furono stipulati presso la Direzione Provinciale del Lavoro di Latina una serie di verbali di riconciliazione che hanno riconosciuto ai richiedenti lo stesso trattamento giuridico ed economico applicato ai lavoratori in forza della sentenza del Tribunale di Latina datata 2011.

Sulla scorta della sentenza, la Provincia, nelle more del suo ricorso in Corte d’Appello, procedette ad adeguare, in quanto la pronuncia del Tribunale di Latina era immediatamente esecutiva (come si confà alle sentenze civili), il trattamento economico dei dipendenti interessati prevedendo la corresponsione di una quota aggiuntiva di retribuzione individuale di anzianità in sostituzione della produttività collettiva o della retribuzione di posizione.

La Corte d’Appello di Roma, nel 2015, confermò la sentenza di primo grado. Tuttavia, la Provincia ricorse in Cassazione e, nel 2021, la Suprema Corte accolse il primo motivo del ricorso proposto dall’Ente di Via Costa cassando la sentenza confermata in due gradi di giudizio civile. Il risultato dell’accoglimento è stato che la Provincia deve procedere al recupero delle somme erogate al personale, somme date indebitamente quali quelle concesse per indennità di produttività collettiva e posizione organizzativa.

Quanto stabilito dalla Giunta Regionale nel 2001, infatti, in merito al trattamento economico da riconoscere al personale trasferito, per la Cassazione appare in contrasto con le disposizioni normative e contrattuali. Una tesi confermata anche dal Mef che ha espresso il suo rilievo alle somme erogate. Si tratta di una cifra considerevole, quasi due milioni di euro: per l’esattezza 1.904.718,67 euro.

Il 14 febbraio scorso, alla luce della nuova situazione, il Settore Risorse Umane della Provincia di Latina ha stabilito con una determina l’esecuzione della sentenza di Cassazione con il conseguente recupero delle somme, anche per evitare un possibile danno erariale.

Ora, i dipendenti interessati dal provvedimento dovranno restituire le somme, anche rateizzando, tramite bonifico e una causale che, per loro, sa di beffa: “Rimborso compensi erroneamente percepiti”.

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