111 ANNI FA LA STRAGE DEI SARDI A ITRI.  RIPARTE IL PERCORSO PER LA RIAPPACIFICAZIONE TOTALE

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Scritto e a cura di Orazio Ruggieri

12 e 13 luglio 1911. Una data tanto infausta negli annali del popolo itrano. In quei giorni scoppiò la rabbia generale in paese che poi sfociò nella violenza collettiva che portò la gente del posto ad assalire i lavoratori sardi presenti a Itri per la realizzazione della galleria sul tratto che va da Fondi al centro collinare della nascenda linea ferroviaria Roma-Napoli via Formia.

Su quel tragico evento sono state scritte pagine e pagine di storia con visioni differenti ma con la comune constatazione della assurda latitanza del governo per la mancata prevenzione del sanguinoso epilogo. In occasione della ricorrenza di quest’anno si è rimesso in moto il processo della riappacificazione totale e la prosecuzione di quel comune cammino di integrazione socio-culturale-operativo che ha visto a monte un ammirevole sforzo di tanti volontari amanti della civile concordia tra le due comunità.

Tra questi, soprattutto Rino Solinas, di Santa Teresa Gallura, autore, benché non sia uno scrittore di professione, dell’apprezzata opera “Le campane suonarono a stormo”, presentato a Itri il 5 ottobre 2019, e Pino Pecchia di Fondi, autore di diversi libri sulla delicata vicenda e proteso, insieme al Solinas, a raggiungere quella prefissata meta che dovrà suggellare la totale armonia nei ritrovati rapporti  interlocutori e di collaborazione futura tra Sardi e Itrani. E proprio per arrivare all’agognata meta tanto sperata, ci fu, il 5 ottobre di tre anni fa, un incontro ufficiale, presso il comune di Itri, tra una folta delegazione di sindaci sardi che, insieme a dirigenti regionali e con Rino Solinas in testa, convennero, con l’allora sindaco di Itri, Antonio Fargiorgio, e alla presenza del prof. Nicola Maggiarra, autore del libro “Quando canta la civetta”, che riporta i momenti tragici di quel luglio del 1911 a Itri, e alla dott. ssa Patrizia Stefanelli, poetessa, scrittrice e anima del premio nazionale di poesia “Mimesis”, di organizzare, nel febbraio 2020, la visita di una delegazione itrana in terra sarda, nei paesi delle tre vittime accertate di allora, prima del momento finale che avrebbe suggellato questo bel percorso di pace che si sarebbe dovuto tenere a Itri nel luglio del 2020.

Purtroppo la criticità del Covid fece saltare sia la missione isolana della delegazione itrana a febbraio, sia la commemorazione comune a Itri, nel mese di luglio. Lo stesso capitò nel febbraio 2021 cui seguì il commissariamento del comune che vanificò l’incontro di luglio, sempre del 2021. L’amministrazione nuova, seguita al periodo commissariale, non ha avuto modo di promuovere, a febbraio 2022, quanto concordato nell’ottobre 2019. Ecco perché, sia in Sardegna, sia a Itri ci si è mossi, in occasione dei centoundici anni dalla luttuosa data, per attivare quanti erano e sono deputati alla storica e definitiva stretta di mano tra due popoli ricchi, entrambi, di storia positiva, e di grande vocazione al lavoro e all’integrazione completa.

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