Con una nota che pubblichiamo integralmente la Lav, Lega antivivisezione, ha informato riguardo all’ennesimo sfruttamento perpetrato ai danni di animali. E questa volta è Latina a giocare, purtroppo, il ruolo della “protagonista”.
“Una tigre morta e un’altra in fin di vita: questo il tragico bilancio, al momento, del trasferimento di 10 tigri partite da Latina il 22 ottobre scorso e destinate a uno zoo in Russia, bloccate da sei giorni al confine tra Polonia e Bielorussia, a causa di questioni burocratiche – scrive Lav – Una situazione inaccettabile, gli animali viaggiavano in condizioni agghiaccianti, non conformi alle normative vigenti: lo testimoniato le foto e i video inediti che ci sono stati inviati!”.
“Le tigri sono rinchiuse in casse completamente inadeguate per un viaggio così lungo, e la morte degli animali prova che questo trasporto non è stato effettuato tenendo in considerazione le esigenze degli animali.
Anche le autorizzazioni presentano delle incongruenze, riportando genericamente la presenza di “animali in cassa” quando, secondo il Regolamento CE 1/2005 deve essere specificata la specie degli animali trasportati.
Per queste ragioni presenteremo una denuncia per maltrattamento ed uccisione degli animali, dal momento che chi ha scelto di usare queste modalità di trasporto ha condannato questi animali a sofferenza e morte, come poi drammaticamente avvenuto. È evidente che il risparmio nell’operazione commerciale ha avuto un ruolo fondamentale sulla sorte di questi animali, e che i responsabili della vendita saranno chiamati a risponderne.
Il destino di questi animali è ancora del tutto incerto e si temono ulteriori sofferenze e decessi. Ci auguriamo che l’offerta che nelle ultime ore è stata avanzata dalla fondazione Animal Advocacy and Protection, nostri partner europei nelle battaglie in difesa degli animali, di prendere al più presto in carico le tigri e mantenerle all’interno dei propri Santuari e Centri di Recupero, sia accettata e in questa maniera gli animali potranno trovare finalmente una soluzione lontana dallo sfruttamento commerciale”.