04018 come il codice di avviamento postale di Sezze. Trap come il sottogenere dell’hip hop nato nelle aree di spaccio di Atlanta (USA) agli inizi degli anni 2000: la musica per intenderci di Sfera Ebbasta di cui si ebbe tanto a parlare in occasione della tragedia di Corinaldo dello scorso 8 dicembre. Più di 7mila visualizzazioni su YouTube in meno di una settimana (video clip caricato l’11 ottobre) e ambientazione nel cuore di Sezze davanti alla Chiesa di San Giuseppe in Via dei Cappuccini, a un passo dell’Istituto scolastico Pacifici e De Magistris. Stiamo parlando del video “04018. Sezze trap city” a cura del SERRAMIC Ent.
VIA DEI CAPPUCCINI…NON UN’AMBIENTAZIONE QUALSIASI!
Il luogo in cui è stato girato è il medesimo che, in una lettera rivolta alla Procura, al Questore, al Sindaco e alle altre autorità giudiziarie e amministrative competenti, le dirigenti scolastiche Anna Giorgi (ISISS Pacifici e De Magistris) e Fiorella De Rossi (Istituto comprensivo Pacifici Sezze-Bassiano) segnalarono per denunziare l’aggressione verbale da parte di un gruppo di ragazzi contro alcuni studenti della serale accaduta il 27 settembre scorso.
SERRAMIC TRA SEZZE E LATINA
Il clip, come detto, risulta curato dalla SerraMic entertainment (marchio “SM”), nome riconducibile a un gruppo musicale già attivo da alcuni anni. I ragazzi che appaiono in 04018 Sezze Trap city, tutti per lo più al di sotto dei 18 anni, non sono però i ben più adulti Jonny Schizo e Easy Low della crew sezzese di hip hop. Autori questi ultimi di Roba Nostra, Botswana, Montana e tanto altro.
I protagonisti principali del video in questione sono, invero, due minorenni di 17 anni, F.F., di origine albanese, e A.B., di origine rumena, figli entrambi di quella Sezze multiculturale che l’ha resa, in proporzione alle dimensioni, come il maggiore centro della provincia per la comunità rumena.
IL MARCHIO HIP HOP ‘SM’ SUL TRAP
È diverso anche lo stile. Non che in SerraMic non ci fossero riferimenti alla droga, ai soldi facili, alle armi e a tutte quelle attività criminali tipiche dei gangster, ma quantomeno il messaggio delle canzoni non si esauriva in questo. La conflittualità della vita di strada e la quotidianità delle ore passate con gli amici e con le donne i temi ricorrenti attraverso una musicalità talvolta interessante.
IL MACELLAIO STA APERTO PER DROGA
In Sezze Trap city, al contrario, tutto si esaurisce nel sesso veloce e nello spaccio di cocaina. Nel video il dito medio sempre alzato e le finte lotte sono dettagli in una canzone il cui testo parla da solo: “Prendo la match/ vendo la coca/ il macellaio sta aperto per droga/ prendo ‘sta troia e la metto a 90/ sembrano gli anni ’70/ guarda che storia mi viene paura/ ricevo una doppia fattura/ ho una Ferrari anche una Lambo/ la stoppo e segno di tacco/ si fa casino porta la roba un po’ di Xanax e un po’ di coca si va alla festa è pieno di fica/balliamo insieme ci tocca una fica/ lei torna casa io l’accompagno facciamo sesso e la scopo nel bagno/dopo nel bagno la porto in salotto e facciamo sesso e facciamo per otto/ se vuoi farlo io poi lo faccio/ a casa mia ho una piazza di spaccio/ se guardi male ti prendo e ti faccio/tu non hai soldi io guadagno col calcio/tu canti male tu sei banale stai fottendo con il cinghiale/poi andiamo in giro con tutto ‘sto caldo/ io ho la carriera di Cristiano Ronaldo/ canto ‘sto pezzo sempre più grezzo torno alla trap da vero negro/ porto le armi porto le benzo dopo non so che cazzo ci metto/ le loro mani nei miei pantaloni subito dopo il cazzo di fuori/ come la tocco diventa bagnata subito dopo piegata a 90/ ad ogni festa plastica e coca/ mando affanculo la squadra antidroga/ prendo la palla ti dribblo e ti salto come Cristiano Ronaldo/ sai che ti vendo solo roba buona ora i gemelli si fanno di moda...porca m…(2 volte)”.
CIÒ CHE PIÙ STONA
L’avviso all’inizio del video “Attenzione! Questo video non vuole assolutamente promuovere violenza o uso di droghe, ma sensibilizzare su determinate tematiche sociali” fa tenerezza. Come la citazione di Papa Giovanni XXIII, “Molti parlano di giovani; ma non molti, ci pare, parlano ai giovani”, che con il pezzo musicale che segue c’entra veramente poco.
Stridente il riferimento alla squadra antidroga, poiché se pensassero di essere anticonformisti, i ragazzi che bestemmiano nel video, infilandoci pure i poliziotti, saremmo più anticonformisti di loro mandandoli a quel paese e trattandoli come meritano: mammocci ignari che Sezze e altri centri Lepini scontano un problema annoso di narcotraffico frammisto a estorsioni e usure da brivido. Di cui loro sarebbero i primi a pagare se entrassero in quei giri. Ma sorvoliamo, gli adolescenti di Sezze Trap City hanno tutta la vita davanti.
TRA COCA E PASTARELLE DI VISCIOLE
Per declinare ogni responsabilità penale sarebbe stato più sincero scrivere: “A noi piace fare trap, la cocaina non è la nostra ragione di vita, ma ci serve menzionarla per essere credibili in questo panorama musicale…e perché questo è il mondo che ci circonda”. Questi ragazzi, che di meriti musicali al momento ne hanno davvero pochi, sono quantomeno più schietti e cercano di rappresentare uno spaccato della vita di Sezze molto meglio di mille articoli apparsi quest’anno sulle pastarelle di visciole. Allontanando, vieppiù, quell’immagine stereotipata di Sezze tra Martufello, processioni e sagre che decisamente ha stufato i sezzesi da anni. Meglio un po’ di realtà, sebbene allungata con l’americanismo, che il finto sezzese di Di più, nin zo’.
- AGGIORNAMENTO: Il video tagliato di “04018. Sezze trap city” presente in questo articolo è stato rimosso da Latina Tu poiché quello originale, caricato su Youtube, è stato rimosso dagli stessi autori della canzone dopo qualche ora dalla pubblicazione dell’articolo medesimo. Sentito al telefono un parente stretto di uno dei protagonisti del video, quest’ultimo ci ha riferito che gli autori hanno preferito togliere la loro canzone a causa di pressioni “ambientali” ricevute. Dal momento che il video dei minorenni, che lo avevano caricato spontaneamente, è stato rimosso, ci troviamo costretti a rimuovere, a nostra volta, la clip caricata sul presente articolo per ovvi motivi afferenti alla sfera della tutela dei minori.
(Articolo scritto in collaborazione con Bernardo Bassoli)