LA CASCINA USATA PER RAFFINARE LA COCAINA A PONTINIA: TROVATI OLTRE 1000 LITRI PER ESTRARRE LA DROGA

I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Latina, a seguito di una mirata intensificazione del controllo del territorio finalizzata alla prevenzione e alla repressione della detenzione e dello spaccio di stupefacenti, hanno sequestrato oltre 100 litri di liquido risultato positivo alla cocaina.

L’operazione è stata condotta dai finanzieri della Compagnia di Terracina, guidati dal Capitano Gianmarco Sportiello, che, in attuazione di appositi specifici servizi di contrasto alla criminalità comune e a seguito di mirata attività info-investigativa e di riscontri dinamici sul territorio, hanno rinvenuto nella disponibilità di un pontino il liquido, contenuto in oltre 250 taniche riposte in maniera occulta presso un casolare di campagna sito nel territorio del Comune di Pontinia.

All’esito della perquisizione domiciliare effettuata, oltreché alle taniche, le Fiamme Gialle hanno inoltre rivenuto materiale utile al confezionamento dello stupefacente, quale imbuti, scotch, nastro isolante e bustine di cellophane, nonché oltre 1000 litri di solvente chimico del tipo bio etanolo ed esano, peraltro altamente infiammabile, utile alla raffinazione ed all’estrazione della cocaina dallo stato liquido allo stato solido originale, mediante un complicato procedimento chimico. Tali sostanze hanno valore di qualche decina di migliaia di euro.

Questo materiale era custodito nella cascina, che verosimilmente poteva essere utilizzata quale laboratorio-raffineria della sostanza per la successiva immissione in commercio, che avrebbe realizzato ingenti guadagni.

L’uomo cui è riconducibile lo stabile è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria per reati in materia di detenzione di sostanze stupefacenti, ma non risulterebbe implicato in precedenti operazioni anti-droga. L’operazione dei militari si è compiuta nell’ambito di un’attività di indagine anti-droga più ampia che potrebbe portare a ulteriori sviluppi nei prossimi mesi. La cocaina che sarebbe stata ricavata dai processi chimici avrebbe potuto raggiungere grandi quantità.

“L’intervento delle Fiamme Gialle – spiega una nota della Guardia di Finanza – sottolinea ulteriormente la forte vocazione sociale del Corpo che, oltre a garantire l’azione tipica di polizia economico finanziaria, si pone a tutela della parte “sana” della società e dell’intera collettività, scendendo in campo in prima linea nel contrastare fenomeni di particolare allarme sociale e pericolosità per la sicurezza pubblica e la salute anche dei più giovani, come il traffico illecito di sostanze stupefacenti.

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