Caso Magliozzi, dopo la richiesta di risarcimento di 40mila al consigliere comunale del PD di Formia da parte del Presidente del Consiglio Comunale, Pasquale Cardillo Cupo (Fratelli d’Italia), arriva la nota ufficiale dei Dem formiani
“La politica formiana sta attraversando una fase preoccupante, in cui il confronto tra idee lascia sempre più spazio ad attacchi personali e tentativi di delegittimazione dell’avversario.
Siamo di fronte a una vera e propria allergia al dissenso, una tendenza ormai consolidata che trasforma ogni critica in un’offesa e ogni opposizione in un nemico da abbattere. L’ultimo episodio in ordine di tempo conferma questa deriva: il Presidente del Consiglio comunale ha presentato una richiesta di risarcimento danni contro un Consigliere di opposizione per aver esercitato il proprio diritto di critica.
Non siamo più di fronte a un normale scontro politico, anche acceso, ma a un uso degli strumenti giudiziari per colpire chi osa esprimere dissenso. Questo non è un caso isolato, ma solo l’ultimo di una serie di attacchi rivolti alle opposizioni consiliari.
Esiste, ed è reale, un tema di incompatibilità politica tra il ruolo di garante delle prerogative di tutti i consiglieri comunali e quello di pasdaran della maggioranza che abusa della sua posizione per schernire e offendere le opposizioni consiliari. Non possiamo accettare che il diritto di critica venga trasformato in un atto da punire. Non è accettabile che la maggioranza impieghi il suo tempo a intimorire le opposizioni quando c’è una città da governare con tutti i suoi problemi e le sue esigenze reali.
Se permettiamo che queste logiche prendano il sopravvento, non ci sarà più spazio per una discussione libera e aperta, ma solo per la paura e il silenzio. Chi ha il dovere di garantire il rispetto delle istituzioni dovrebbe preoccuparsi di tutelare il dibattito democratico, non di soffocarlo.
Per questo, è necessario reagire con fermezza e ribadire con forza un principio fondamentale: in politica, il confronto non può essere sostituito dalla repressione”.
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