IMPIANTO BIOGAS A LATINA SCALO: OK A VARIANTE IN CORSO D’OPERA

Il progetto di Recall Latina srl a Latina Scalo
Il progetto di Recall Latina srl a Latina Scalo

Impianto biogas a Latina Scalo: approvata variante sostanziale presentata dalla società, Recall, che realizzerà la struttura

Presentata e accolta l’istanza della Società Recall Latina S.r.l., acquisita dalla Provincia di
Latinail 29 settembre 2022, per una “variante in corso d’opera, non sostanziale riguardante la modifica dell’ubicazione della torcia di emergenza e le modalità di trattamento del biogas nella fase di avvio biologico”. Si tratta, come noto, dell’impianto di trattamento e recupero rifiuti per la produzione di Biometano che sorgerà a Latina scalo.

L’impianto che produrrà biometano o biogas in Via delle Industrie ha ottenuto, in passato, il lasciapassare degli Enti preposti, nonostante i conseguenti ricorsi amministrativi, le proteste dei cittadini e persino qualche interrogazione di parte politica. E a parte un infuocato consiglio comunale a Sermoneta svoltosi anni fa, in realtà la politica locale non è che si sia vista troppo.

La struttura si estenderà per 30mila metri quadri circa, di cui coperti saranno 3511 mq, con una linea di digestione anaerobica di rifiuti urbani provenienti da raccolta differenziata denominata Forsu per produzione di biogas e successivo biometano e per una capacità produttiva di 35mila tonnellate all’anno. Saranno di 96 tonnellate al giorno i rifiuti trattati in Via delle Industrie, a fronte di poco più di 116 tonnellate di rifiuti conferiti tra biodegradabili da cucine e mense e quelli provenienti dai mercati; oltreché, naturalmente, al recupero dei rifiuti organici e allo stoccaggio di rifiuti speciali (non pericolosi).

Ora il servizio “Ecologia e Territorio” della Provincia di Latina ha preso atto anche della variante in corso d’opera sui lavori in via di realizzazione, approvando le modifiche.

Come spiega la determina firmata dal Dirigente Antonio Nardone, le modifiche non sostanziali, oggetto dell’istanza di variante consistenti nella modifica dell’ubicazione della torcia di emergenza, significano che la torcia stessa sarà posizionata a circa 100 metri dal nucleo abitativo più vicino, nella zona compresa tra la recinzione dell’impianto e i due digestori, e parzialmente visivamente “mascherata” dagli stessi, oltre che dalla schermatura arborea progettualmente prevista.

La seconda modifica riguarda le modalità di trattamento del biogas avente, durante la fase di avviamento biologico dell’impianto, una concentrazione di metano non sufficiente per la combustione in torcia di emergenza, consistenti in un trattamento tramite desolforatore chimico ed adsorbitore a carboni attivi per l’abbattimento dell’idrogeno solforato presente nel biogas, prima della sua introduzione in atmosfera.

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