“IL PROCESSO IDEALE A LUCREZIA BORGIA”: A SERMONETA DECRETATO IL “NON LUOGO A PROCEDERE”

A Sermoneta il “Processo ideale a Lucrezia Borgia” termina con un “non luogo a procedere”

Non luogo a procedere perché il reato non sussiste. Si è concluso così il “processo ideale a Lucrezia Borgia”, a oltre cinque secoli di distanza dalla sua morte e celebrato il 4 giugno presso la chiesa di San Michele Arcangelo di Sermoneta nell’ambito della manifestazione “Sermoneta si tinge di rosa – XII edizione” organizzata dall’amministrazione comunale.

Cestra, Castriota e Garofalo

Il processo è stato organizzato dalla Fidapa sezione di Latina-Sermoneta e ha visto protagonista d’eccezione la dottoressa Giorgia Castriota, Giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Latina; la pubblica accusa era rappresentata dalla dottoressa Lia Garofalo, collaboratrice del procuratore capo di Latina Carlo Lasperanza, mentre la difesa d’ufficio è stata assunta dall’avvocato Maria Antonietta Cestra, che è anche presidente Fidapa. Gli onori di casa sono stati fatti dal vice sindaco Nicola Minniti e dalla consigliera Maria Marcelli.

Dopo la presentazione del personaggio storico di Lucrezia Borgia da parte della storica Carmela Cirillo e il profilo psicologico del personaggio da parte della dottoressa Serena Masci, è stata formulata la pubblica accusa: “premeditando la propria azione criminosa in tempi e circostanze diverse – cagionava la morte di innumerevoli amanti e altrettanti rivali politici. In particolare, Borgia Lucrezia, diffondendo da un proprio anello cavo un veleno denominato “cantarella”, ottenuto cospargendo di arsenico le viscere ancora calde dei suini e poi facendole essiccare e macinare, uccideva i concubini, dopo una notte di passione, e i rivali politici, talvolta dopo un lauto banchetto, cagionandogli così la morte attraverso atroci dolori conseguenti all’ingestione del predetto veleno”.

Alla richiesta di rinvio a giudizio, in quella che a tutti gli effetti è stata un’udienza preliminare, è seguita l’accorata arringa dell’avvocato difensore, che ripercorrendo la storia dei Borgia e sottolineando il rapporto di Lucrezia coi mariti, ha parlato di processo basato su indizi, senza alcuna prova certa e incentrata su supposizioni senza fondamenti storici”. Il giudice Castriota, dopo essersi ritirata in camera di consiglio, ha letto la sua decisione: non luogo a procedere.

“Abbiamo chiarito una volta per tutte, dopo 500 anni, se Lucrezia Borgia sia stata vittima o carnefice”, ha spiegato Maria Antonietta Cestra commentando la decisione del Gup Castriota, “decisione presa in tutta coscienza sulla base dei fatti esposti durante il dibattimento”.

Importante anche la presenza di una copia del messale di Natale di papa Alessandro VI Borgia, messa a disposizione da Scrinium, una realtà culturale impegnata nella promozione e divulgazione dell’immenso patrimonio storico e culturale conservato dalle massime Istituzioni Culturali della Santa Sede. La Treccani ha donato a tutti i presenti un estratto della voce “Lucrezia Borgia” di Albano Sorbelli, 1930, tratta dall’Enciclopedia Italiana.Nelle prossime settimane a Sermoneta ci sarà un altro importante evento dedicato a Lucrezia Borgia e al suo rapporto con Sermoneta, organizzato dalla Fondazione Caetani presso il Castello con il patrocinio del Comune di Sermoneta, e l’apertura della mostra con la spada di Cesare Borgia.

Articolo precedente

FONDI IN AZIONE INCONTRA I CITTADINI

Articolo successivo

EX GOOD YEAR DI CISTERNA: IL SITO PRESCELTO PER LA DISCARICA. PROVINCIA CERTIFICA BONIFICA

Ultime da Eventi