ARRESTI A SABAUDIA: APPALTI E FAVORITISMI, COMUNE E ENTE PARCO KO. COINVOLTI ANCHE FORESTALI…E SPUNTA PURE LA MAGLIA DI DYBALA

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L'ex Sindaco di Sabaudia, Giada Gervasi

Corruzione, turbativa d’asta, concessioni, Coppa del Mondo di canottaggio: terremoto al Comune di Sabaudia, in arresto Giada Gervasi e l’ex Direttore dell’Ente Parco Paolo Cassola

È una inchiesta, denominata “Dune”, di proporzione rilevante quella firmata da Procura di Latina e Carabinieri del Nucleo Investigativo pontino, da cui è scaturita l’ordinanza disposta dal Giudice per le indagini preliminari di Latina Giorgia Castriota. Gravi accuse nei confronti del Sindaco Gervasi, che sarebbe stata colta anche in un “probabile tentativo di depistaggio“: il Sindaco avrebbe persino cercato di accreditarsi con i Carabinieri che indagavano come confidente “salvo poi approfittare di tale situazione per influenzare i controlli nei confronti dei titolari delle attività balneari – scrive il Gip Castriota – riconducibili ai propri avversari politici“. Inoltre, sempre il Sindaco Gervasi avrebbe cercato di “indirizzare falsamente” le indagini “nei confronti di alcuni Capi Settori” quali Minotti, Rossi e Bottoni e dello stesso Assessore D’Erme. Secondo gli inquirenti, la prima cittadina mentì dichiarando falsamente di aver chiesto all’assessore le dimissioni, mentre invece furono scelte personali.

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L’indagine scaturita negli arresti odierni parte dall’episodio incendiario per cui il 68enne di Sabaudia Giovanni Scavazza è stato condannato in primo grado per tentato incendio, minacce a pubblico ufficiale e detenzione delle munizioni. Scavazza, secondo l’accusa, fu responsabile di un tentativo di intimidazione, concretizzato nel posizionamento di tre taniche di gasolio davanti alla sede della direzione degli uffici dell’Ente Parco, a Sabaudia. Un tentativo di esplosione andato, fortunatamente, a vuoto. L’azione di intimidazione era rivolta ai danni del Luogotenente Alessandro Rossi, Comandante della Stazione dei Carabinieri presso l’Ente Parco del Circeo. Secondo Scavazza, il suo gesto era stato architettato per protestare contro i soggetti istituzionali che avrebbero dovuto controllare gli stabilimenti balneari e che, invece, si erano accaniti contro il figlio, omettendo sanzioni e vigilanza. Tra gli indagati odierni, infatti, figura anche il Comandante Rossi (per lui divieto di dimora a Sabaudia e interdizione). Ad esempio, secondo inquirenti e investigatori, era stato tralasciato il controllo sul chioso “Da Snoopy”, il cui titolare, Fabio Calì, risulta essere un dipendente del Comune di Sabaudia.

“L’attività di indagine – si legge nell’ordinanza del Gip Castriota – ha consentito di mettere in luce l’esistenza di un consolidato e produttivo apparato clientelare tra i dipendenti del Comune di Sabaudia e una serie di imprenditori privati. Al vertice di tale sistema criminoso si colloca proprio la sindaca Giada Gervasi attorniata da soggetti che ricoprono anch’essi posizioni apicali all’interno della giunta comunale, quali assessori, dirigenti e consiglieri”.

“I fatti contestati agli indagati, perlopiù turbativa d’asta, reati di falso e corruzione, e le loro modalità di realizzazione – scrive il Gip Castriota – manifestano una spiccata inclinazione a delinquere degli stessi. L’affermazione trova riscontro se si considera, in particolare, la spregiudicatezza, la disinvoltura e la dimestichezza con la quale dipendenti comunali e gli altri pubblici ufficiali indagati abbiano sfruttato le rispettive posizioni al fine di dare vita ad un sistema di mercificazione della res publica che, verosimilmente, perdura da anni all’interno del Comune di Sabaudia”.

Comune di Sabaudia
Comune di Sabaudia

Venti i capi d’imputazione a cui arrestati e indagati devono rispondere (leggi al seguente link tutti i nomi dei coinvolti).

C’è un po’ di tutto nella disamina degli inquirenti: accuse che hanno prodotto un terremoto mai visto nella Città delle Dune.

COPPA DEL MONDO DI CANOTTAGGIO 2020 A SABAUDIA – La gara d’appalto per l’impianto di cablaggio relativo alla Coppa del mondo canottaggio 2020: ad essere accusati di aver turbato l’appalto l’assessore ai Lavori Pubblici Innocenzo D’Erme (ai domiciliari), il Capo Settore Ufficio Gare e Responsabile unico del procedimento Edoardo Piovesana (domiciliari anche per lui) e i due imprenditori soci della Elettrobeton Sud srl, gli indagati Laura Dolcetta Capuzzo e Carlo Dolcetta Capuzzo. Questi ultimi tramite l’assessore D’Erme avrebbero ricevuto informazioni relative all’importo da offrire per aggiudicarsi l’appalto.

Altra turbativa d’asta è contestata sempre a D’Erme e Piovesana, in concorso con il Sindaco Giada Gervasi, il consigliere comunale di maggioranza con delega ai Lavori Pubblici Sandro Dapit, il Rup Fabio Minotti, l’ex segretaria comunale Rosalba Ambrosino, il Direttore generale Comitato Sabaudia MMXX Luigi Manzo (già Direttore della Coppa del Mondo a Varese nel 2016 e membro del Comitato organizzatore Campionai Europei) e l’amministratore della società Marine Building Service Giuseppe Pellegrino. Sono loro che avrebbero turbato la gara per i lavori di realizzazione di un campo di regata per la Coppa del Mondo di canottaggio a Sabaudia (che si è svolta nel 2021 ma avrebbe dovuto avere luogo nel 2020, rinviata per la pandemia appena scoppiata). D’Erme e il Sindaco Gervasi, insieme ai dipendenti comunali, avrebbero fatto in modo di revocare la gara d’appalto così da escludere una ditta di costruzioni prossima vincitrice e favorire la società di Pellegrino. Il Rup Minotti revocò la gara con apposita determina risalente al dicembre 2019 con il pretesto che i lavori non potessero essere effettuati per via dei vincoli imposti dall’Ente Parco Nazionale del Circeo, guidato dall’allora Direttore Paola Cassola (oggi anche lui indagato).

SERVIZI E GARE D’APPALTO – Di aver frazionato un appalto per spacchettarlo in quattro mini appalti sotto soglia, è accusato, insieme a Dapit e Gervasi, l’allora responsabile Lavori Pubblici Giovanni Bottoni (anche lui ai domiciliari), attuale Assessore all’Urbanistica nella Giunta Tombolillo a Pontinia. Gravi le accuse per Sindaco e consigliere di maggioranza Dapit. Dopo lo spacchettamento, a novembre 2019, Bottoni veniva promosso dalla categoria C/C2 a quella D tramite determina, e, sempre nella stessa data, scelto dal Sindaco Gervasi, tramite decreto, come Responsabile Lavori Pubblici con indennità da oltre 10mila euro.

Turbato da Bottoni e dal geologo Quirino Alessi (per lui divieto di dimora da Sabaudia e interdizione dalla professione per un anno), secondo gli inquirenti, l’affidamento di un servizio: si tratta del sistema di perimetrazione “Albano” ubicato nel lago di Paola. Bottoni sulla base di indicazione del geologo, tramite una mail, avrebbe proceduto nell’affidargli tale incarico.

ANCORA COPPA DEL MONDO DI CANOTTAGGIO – E sempre Alessi e Bottoni, insieme al Sindaco, Dapit, Manzo, al coordinatore dello stato avanzamento lavori per la Coppa del Mondo Erasmo Scinicariello e al tecnico della società Tegysport, Pietro Lapertosa, avrebbero turbato la gara per un contratto di fornitura relativo al campo di regata. Di mezzo ancora il sistema Albano per un importo di quasi centomila euro. Gli indagati si sarebbero incontrati riservatamente in un locale del Museo di Sabaudia per pianificare la turbativa della gara d’appalto. Scinicariello fu nominato come supervisore dei lavori da Manzo e Bottoni: quest’ultimo avrebbe concordando con il privato, tramite Scinicariello e Alessi, la predisposizione della manifestazione d’interesse, omettendo di pubblicare sul portale telematico l’avviso pubblico con la gara d’appalto. Alla fine l’appalto fu aggiudicato da Tegysport.

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Altri due falsi sono contestati all’ingegnere Bottoni collegati a questo episodio. Per gli inquirenti, l’ex responsabile Lavori Pubblici a Sabaudia, che ad oggi risulta dipendente della Giunta Regionale del Lazio nella Direzione Bilancio e Patrimonio, avrebbe attestato con determina che i lavori assegnati alla Tegysport fossero stati eseguiti e che l’avviso fosse stato pubblicato sulla piattaforma on line.

Turbata per gli inquirenti anche la gara per la fornitura dei materiali delle strutture del pontile, in relazione alla gara di Coppa del Mondo di canottaggio, per un importo di quasi 150mila euro. È proprio l’importo a finire nel mirino dei Carabinieri, tanto è che alla fine lo stesso fu poco al di sotto dei 150mila euro: per l’esattezza 148.500. Furono invitate da Bottoni ditte, alcune delle quali vicine alla Mabes srl di Giuseppe Pellegrino (ai domiciliari) e altre estranee al settore dei pontili, che si sarebbero accordate per presentare un ribasso tale da far vincere la medesima Mabes. Insieme al supervisore per la Coppa del Mondo, e su impulso di Gervasi e Dapit, fu allegata una relazione ritenuta falsa in cui si sosteneva che il vecchio pontile fosse non utilizzabile così da rendere necessaria la gara d’appalto. Indagato per questo capo d’accusa anche il Direttore Generale del Comitato Sabaudia 2020 Luigi Manzo.

Paolo Cassola, ex Direttore dell’Ente Parco

Taroccata, secondo gli investigatori, anche la gara per il noleggio e posa d’opera delle attrezzature per il campo di Coppa del Mondo: 120mila per affittare, 15mila per smontare. A usufruire della turbata libertà degli incanti sempre la ditta Mabes di Giuseppe Pellegrino specializzata in pontili galleggianti.

Sarebbe stata turbata anche la gara d’appalto per l’infissione di pali in legno di ancoraggio funzionali all’allestimento del campo di gara per la Coppa del Mondo di Canottaggio. Stavolta a favore di Diego Degli Stefani (indagato) della Degli Stefani Costruzioni, la stessa ditta che ha svolto i lavori di dragaggio a Rio Martino (lato Comune di Latina) e che dovrebbe svolgerli prossimamente.

IMPIANTI ILLUMINAZIONE PUBBLICA – Finita sotto la lente anche la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di illuminazione pubblica. A usufruire delle contestate collusioni di Dapit, Bottoni, Piovesana e due altri indagati – Federico Antonelli nel ruolo di Rup e Riccardo Guglielmi funzionari del Comune di Sabaudia – la ditta di Luigi Palombi (indagato) Lu.Pa. snc. L’importo è considerevole: 154mila euro. Alla fine, tramite un accordo, quest’ultima si sarebbe aggiudicata la gara per circa 90mila euro: solo che secondo gli investigatori non avrebbe potuto partecipare alla gara per via del principio di rotazione avendo già eseguito lavori spot di manutenzione ordinaria.

CONCESSIONI BALNEARI – Indagati per un episodio significativo Gervasi e il titolare dello stabilimento balneare “La Caravella” Mario Ganci, nonché Presidente del Sindacato Italiano balneari (SIB) interprovinciale. Gervasi e Ganci avrebbero indotto il Capo Settore Economico Finanziario Antonio Vitelli del Comune di Latina (ex consigliere comunale a Sezze) a revocare il procedimento di decadenza di concessione demaniale nei confronti de “La Caravella”.

GERVASI – Il Sindaco è accusato, peraltro, di corruzione in quanto avrebbe tentato di indurre il Capo Settore dell’Urbanistica del Comune di Sabaudia Claudio Leone a non revocare la concessione balneare al chiosco “La Rosa dei Venti”. Il tentativo fallì per l’opposizione di Leone. Gervasi, intercettata, convocò Leone per dirgli che “gli aveva dato fiducia e che lui avrebbe dovuto ben conservarla”, “che lo controllava”, “che un uomo avvisato è mezzo salvato”, e che “sapeva benissimo che gli aveva già levato in passato un incarico perché a suo dire si era comportato male con l’amministrazione”. Dopo che Leone procedette a revocare lo stesso la concessione, Gervasi, secondo gli inquirenti, tentò di punirlo disciplinarmente irrogandogli sanzioni.

CARABINIERI FORESTALI – Accusato di peculato l’appuntato del Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Fogliano, con la responsabilità di manutenere il verde all’interno del Parco Nazionale del Circeo. Si tratta di Giuseppe Gianni Polidoro, interdetto dal lavoro per un anno con il provvedimento odierno. L’appuntato, con l’automezzo dell’Arma, si sarebbe recato al Belvedere sul Lago, in Via Caracciolo, vicino casa del Sindaco Gervasi, per curare il verde.

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Indagato per falso anche l’appuntato Angelo Mazzeo della Stazione Carabinieri Forestali Parco, insieme all’agronomo Mario Bartolotti del Parco del Circeo. Sono accusati di aver sostenuto falsamente che su un terreno di proprietà di un privato vi fossero 13 piante di pino domestico pericolose per la pubblica incolumità. Così facendo, avrebbero indotto in errore l’ex Direttore del Parco Paolo Cassola il quale dava il via libera al nulla osta per il taglio delle piante che in realtà si trovavano presso l’ex hotel “L’Aragosta”. Coinvolto anche l’ex dirigente del Comune di Sabaudia Vincenzo D’Arcangelo che avrebbe dato l’ok ai lavori di taglio degli alberi, per conto del privato Attilio Rossi e a favore della ditta Paesaggio Urbano di Stefano Malinconico (indagato).

Mazzeo è inoltre indagato insieme al privato Attilio Guglielmi, a Malinconico e al Comandante Carabinieri della Stazione del Parco del Circeo Alessandro Rossi (il destinatario delle minacce da parte di Scavazza) per corruzione. Durante l’orario di lavori i due Carabinieri Forestali avrebbero fatto salire in auto l’imprenditore Malinconico per effettuare un sopralluogo a casa di Guglielmi per verificare alcuni lavori di potatura. Mazzeo avrebbe permesso a Malinconico di potare gli alberi nella casa del privato senza alcuna autorizzazione dell’Ente Parco (l’abitazione ricadeva in esso), per poi ricevere l’affidamento permanente dei lavori da parte di Guglielmi a favore dell’imprenditore e anche la promessa per un presente da tifoso: la maglietta del calciatore della Juventus Dybala.

ENTE PARCO – Accusato di turbata libertà degli incanti anche l’ex Direttore dell’Ente Parco Paolo Cassola (in predicato di diventarlo di nuovo e al centro di uno scontro politico) e Remo Bertani, Presidente del Cda della Rdm Progetti srl.. Secondo gli inquirenti, i due avrebbero brigato per l’affidamento del servizio delle schede progettuali relative al Programma di interventi finalizzati alla mitigazione e all’adattamento dei cambiamenti climatici. Si sarebbero accordati per l’affidamento del servizio prima della determina disposta a luglio 2019.

E a trarre beneficio dello stesso affidamento, con il medesimo modus operandi (prima l’affidamento e poi la determina) anche Massimo Ferrini, Presidente del Cda della società Tages e il direttore tecnico di un’altra società, Tecnologies 2000 srl, Massimo Stefanini.

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