ARENILI A TERRACINA, LEGAMBIENTE: DOPO IL PIANO APPROVATO IN REGIONE, ORA TOCCA AL COMUNE

Lungomare Terracina
Lungomare Terracina

Piano utilizzazione arenili (Pua) regionale approvato, Legambiente Terracina: ora tocca al Comune definire e approvare entro 180 giorni un nuovo Pua locale, ormai vecchio di quasi venti anni. Legambiente vuole essere in prima linea per tutelare le zone speciali di conservazione marine, le zone di ovodeposizione delle tartarughe Caretta Caretta; ristabilire le quote di spiaggia libera e gli ambienti specifici, garantire l’accesso ai cani, garantire gli accessi anche ai disabili e i servizi (parcheggi, ciclabilità e viabilità), e per il ripristino della trasparenza e della legalità sul territorio demaniale, tutelando i balneari onesti

Il PUA regionale appena approvato dal Consiglio Regionale ha l’obiettivo di fornire un quadro di regole uniformi per contemperare lo sviluppo del turismo e delle attività economiche con la sostenibilità ambientale e la sicurezza delle nostre spiagge. Il Piano è frutto di una serie di audizioni con le diverse rappresentanze, e recepisce e completa le disposizioni approvate dalla Legge Regionale n.8 del 2015 e dal suo Regolamento attuativo e definisce gli indirizzi cui si devono attenere i Comuni per regolamentare l’utilizzo delle loro spiagge nell’adottare o adeguare i vari PUA comunali. Il PUA regionale approvato è inoltre dotato di una Valutazione Ambientale Strategica (VAS), importante per snellire i tempi e semplificare le procedure per l’adozione o la modifica dei PUA comunali.

Terracina ha quindi solo 180 giorni dall’entrata in vigore del PUA regionale per adeguare il proprio Piano di utilizzazione dell’arenile o approvarne uno nuovo secondo le modalità indicate dal PUA regionale. Con l’occasione ricordiamo che il PUA vigente del Comune di Terracina, approvato con decreto del Presidente della Giunta Regionale Lazio n. 252 in data 30.06.2003, è ormai decisamente superato e non rispetta quanto previsto dal RR 19/2016 e dal RR 8/2015. Successivamente, nel 2012, il Comune ha adottato la proposta di adeguamento e revisione del proprio P.U.A., che è stato successivamente trasmesso alla Struttura regionale competente in materia di Valutazione Ambientale Strategica. Nel 2015, però, la Regione procedeva all’archiviazione del procedimento di Verifica di Assoggettabilità a Valutazione Ambientale Strategica, in quanto il mancato svolgimento da parte del Comune di Terracina delle attività richiamate nella nota prot. n. 130957 del 4 aprile 2013, più volte sollecitate dalla Regione, non consentiva alla stessa l’espletamento delle attività tecnico istruttorie propedeutiche alla conclusione del procedimento.

Nel PUA regionale approvato viene raccomandato alle Amministrazioni Comunali che dovranno adottare i singoli Piani, di considerare nei criteri di concessione delle aree demaniali costiere, le aree appartenenti alla Rete Natura 2000, oltre che le Aree Naturali Protette e i Beni archeologici e storici, quali porzioni di territorio ad elevata criticità, per le quali individuare eventualmente condizioni più restrittive e coerenti con la normativa di settore vigente. Analogamente, come anche affermato durante le audizioni in Regione del COORDINAMENTO NAZIONALE MARE LIBERO, andrebbero considerate tutte le forme di “alleggerimento” delle strutture edilizie già presenti sugli arenili che spesso hanno assunto un peso insostenibile per la salute degli ecosistemi, soprattutto in termini di superfici occupate e di cubature realizzate. Dovranno essere previste delle premialità nei punteggi da assegnare per le future procedure di evidenza pubblica a enti no-profit o di riconosciuta utilità sociale, ovvero per progetti che riducano sensibilmente l’impatto sugli arenili e la quota di superfici occupate da manufatti, fissi o amovibili, rispetto all’estensione totale della concessione. A tali premialità potranno essere associate, a fronte di impegni specifici del concessionario per la conservazione del bene naturale (es. ricostituzione dell’ambiente dunale), anche forme di riduzione dei canoni. 

Nel PUA regionale, tra le altre cose, veniva già ben espressa la grande criticita’ di Terracina, essendo la fascia costiera comunale estremamente carente di parcheggi e con gravi problemi di accesso per tutta l’area tra il confine con il Comune di S. Felice Circeo ed il centro urbano visto che le lottizzazioni private presenti impediscono di fatto l’accesso. 

Legambiente Terracina, da sempre attiva  con iniziative in ambito marino e costiero, aveva lanciato già una iniziativa nel 2016 relativa alla gestione ottimale e alla tutela dei SIC (ora ZSC) visto che nella porzione di mare prospicente il Comune di Terracina sono presenti i Siti Natura 2000-  Z.S.C. MARINE (IT6000013 Fondali tra Capo Circeo e Terracina, IT6000014 Fondali tra Terracina e Lago Lungo) e dal 2017 aveva lanciato una collaborazione con i Balneari sul fronte del contrasto alla plastica in mare con progetti nazionali e internazionali con la rete Plastic Free Beaches Terracina, mentre nel 2019 conduceva una attivita’ di vigilanza sul rispetto delle quote di spiaggia libera e sulla definizione corretta degli ambiti di fruizione, e sugli accessi in sicurezza, attività che poi è culminata in una importante iniziativa, il 4 giugno 2020, in merito alla gestione ottimale delle spiagge libere, fino alla recente campagna del 16 maggio 2021 con il lancio iniziativa “TROVA LA SPIAGGIA LIBERA E SEGNALALA A LEGAMBIENTE TERRACINA”, in collaborazione con IL COMITATO SPIAGGE LIBERE RIVIERA DI ULISSE e IL COORDINAMENTO NAZIONALE MARE LIBERO, per la quale andremo “a caccia” con squadre di volontari denominati #beachdefender di tutti i tratti di spiaggia libera a Terracina, valutandone la cura e la valorizzazione, misurandoli per averne tutti i dettagli, mettendo simbolici cartelli identificativi, al fine di predisporre un dossier ed essere poi auditi dalla Commissione incaricata a redigere il PUA comunale. Inoltre dall’anno scorso, con una squadra di volontari, abbiamo anche partecipato alla individuazione di tracce o esemplari di Tartaruga marina in ovodeposizione sulla spiaggia di Terracina e al monitoraggio del nido sulla spiaggia di Fondi, organizzando le segnalazioni alla Guardia Costiera e in pieno coordinamento con la Rete Regionale di Recupero della Tartaruga marina (TartaLazio). Una delle prescrizioni del PUA regionale riguarda infatti anche la nidificazione di Tartaruga marina dove appare opportuno evitare l’uso di mezzi meccanici per la pulizia delle spiagge e spegnere la notte eventuali luci presenti sulla spiaggia.

In aggiunta, considerando che la Ordinanza Balneare 2021 di Terracina pone un vincolo molto forte “vietando di condurre o far permanere qualsiasi tipo di animale, anche munito di museruola o guinzaglio, ad esclusione dei cani di salvataggio al guinzaglio e i cani guida per i non vedenti” e questo nonostante la Sentenza n. 176 dell’11 marzo 2019, in cui il Tar del Lazio (sezione di Latina) ha ritenuto illegittima l’ordinanza con la quale il Comune di Latina vietava l’ingresso agli animali sulle spiagge destinate alla libera balneazione, considerandola irragionevole, illogica, irrazionale e sproporzionata, anzi invitando i Comuni in sede di predisposizione del Piano di utilizzo degli arenili (Pua), ad identificare i tratti di spiaggia libera da destinare all’accoglienza dei cani, andrebbe riconsiderato ai fini del nuovo PUA anche questo aspetto.

Il Piano poi ribadisce che ogni Comune debba riservare alla “pubblica fruizione”, ossia spiaggia libera o spiaggia libera con servizi, una quota pari ad almeno il 50% dell’arenile di propria competenza, ferma restando la facoltà per ciascun Comune di stabilire una percentuale superiore. In caso di mancato rispetto di tale previsione, i Comuni non potranno più rilasciare nuove concessioni e saranno tenuti a stabilire nel proprio PUA le modalità e i criteri attraverso i quali raggiungere la percentuale suddetta alla scadenza delle concessioni in essere. 

Terracina, che ricordiamo è una delle undici Bandiere Blu del Lazio e Località 3 vele di Legambiente, non ha ancora un conteggio validato di quante e quali sono effettivamente le spiagge libere visto che il dato, secondo valutazioni nostre https://www.legambientelazio.it/dossier-spiagge-libere-di-legambiente/ ma anche della Regione, parrebbe essere comunque inferiore al 50% previsto dal Regolamento Regionale n.19/2016 e non sarebbero rispettati gli ambiti omogenei, con una distribuzione dei tratti liberi decisamente non adeguata, visto che la maggior parte di queste spiagge ‘libere’ sono di fatto nei tratti di costa rocciosi e più impervi, o davanti a ristoranti, residence e campeggi e quindi purtroppo difficilmente accessibili in concreto, per non parlare poi della inesistenza quasi totale di parcheggi, di accesso disabili o degli stalli per il parcheggio delle bici. Con una recente Determina Dirigenziale n. 148 del 25 febbraio 2021, l’Ufficio Demanio del Comune di Terracina ha reso trasparente ai cittadini il suo conteggio che pero’ non è coerente né con quello della Regione Lazio né con quello di Legambiente, e per questa ragione abbiamo già inviato via PEC alla Regione Lazio, al Comune e alla Capitaneria di Porto, un documento con le nostre modalita’ di conteggio, proprio per segnalare le difformita’ di conteggio rilevate ed arrivare ad un dato condiviso da tutti, che interpreti in modo univoco il Regolamento regionale. 

Il PUA regionale approvato affronta poi il tema della trasparenza e della legalita’ e a tale proposito ci auguriamo che si concludano presto anche le indagini attualmente in corso da parte della Procura di Latina che riguardano il demanio marittimo e le concessioni balneari a Terracina a carico di  imprenditori, tecnici, funzionari del Comune, responsabili e anche Dirigenti, ma anche politici, con gravi ipotesi di reato contestate dagli organi inquirenti, che vanno dalla corruzione al traffico di influenze illecite, all’abuso d’ufficio. Legambiente Terracina ha sempre collaborato proficuamente con i concessionari balneari consapevoli, onesti e rispettosi delle leggi e dei regolamenti e dell’ambiente, impegnati a rinaturalizzare gli habitat e a ridurre gli impatti antropici sulle coste.

“L’occasione dell’adeguamento o dell’approvazione di un nuovo PUA Comunale, stavolta seguendo in modo univoco le linee guida regionali, non deve essere una altra occasione persa. Il nuovo PUA dovrà essere l’occasione, nonostante il contesto non sia dei migliori per via delle indagini in corso proprio nel settore demaniale,  per ridisegnare, e in una moderna modalita’ trasparente e partecipativa, il futuro turistico-balneare della nostra città, in direzione di una maggiore tutela dei beni ambientali, visto che Terracina ha due Zone Speciali di Conservazione della rete Natura 2000 tutelate a livello europeo e vista anche la probabilità che il nostro litorale, come quello di Fondi l’anno scorso, possa diventare habitat gradito alla deposizione di uova di Tartaruga caretta-caretta, e nell’ottica di un sistema di affidamenti aperti e trasparenti, senza clientelismi e favoritismi, e del rispetto della legge e del regolamento regionale in merito alla percentuale di spiagge libere, e nella direzione della assoluta garanzia del diritto di fruizione delle spiagge comunali da parte di tutta la collettivita’, fruizione che riguarda non solo l’accesso alle spiagge e il servizio di salvamento, ma anche servizi ai disabili, servizi per i possessori di animali domestici con spiagge dedicate, servizi come parcheggi, ciclabili e trasporti pubblici, e nella direzione di una sostenibilita’ ambientale che non sia solo di facciata ma reale, contemperando l’interesse di impresa privato, soprattutto della impresa a conduzione familiare, con la tutela ambientale ed i diritti dei cittadini. Per questa ragione chiediamo alla Amministrazione di convocare quanto prima tutti i portatori di interesse e raccogliere i pareri e le osservazioni in tempi utili per la stesura del PUA prima della sua approvazione in Consiglio Comunale e l’invio in Regione Lazio. Abbiamo troppe volte assistito in questi anni a lentezza ed inerzia amministrativa e ci siamo trovati quasi sempre ad essere esclusi dalla pianificazione locale, nonostante siamo rappresentanti di interesse diffuso, e oggi dobbiamo invece pretendere efficienza e velocita’ di azione e soprattutto correttezza e trasparenza” – dichiara Anna Giannetti, Presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e Consigliere Nazionale dell’Associazione.

Articolo precedente

CRISI PANORAMA A LATINA, UILTUCS: “COMINCIANO A SVUOTARE MERCI E IGNORANO LAVORATORI”

Articolo successivo

COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE, CODICI: “BENE SOSPENSIONE DEL TRASFERIMENTO, MA ORA SERVE SOLUZIONE”

Ultime da Politica